Laurea in Storia

Matilde di Canossa e le origini dello Studio di Bologna: la storia e il mito, Francesca Roversi Monaco, 12 maggio 2015 ore 17,00

dal 04 maggio 2015 al 13 maggio 2015

Cappella Farnese, Palazzo d'Accursio, ore 17,00

Grancontessa, fondatrice di chiese e protettrice di monasteri e abbazie, signora di un dominio articolato e strategicamente centrale, capace di gestire in prima persona quello stesso dominio, Matilde di Canossa continua ad animare un mito trasversale che si nutre del suo concreto agire politico, del suo essere stata interlocutrice diretta delle massime autorità del tempo, il papa e l’imperatore, della sua costruzione di un potere femminile capace di interagire alla pari con quello maschile.Non a caso la tradizione ha assegnato a Matilde un ruolo di primo piano nella fondazione dell’Università di Bologna. A Bologna, infatti, ella poteva contare per i suoi tribunali su di un gruppo solido di giuristi, fra i quali compaiono entrambi i fondatori della scuola bolognese di diritto e, dunque, dello Studio: Pepo, presente come esperto di diritto ad alcune assisi matildiche, e Irnerio, con ogni probabilità consigliere giuridico della contessa dall'inizio del XII secolo. Una cronaca della prima metà del XIII secolo riporta la notizia secondo la quale Irnerio avrebbe intrapreso il recupero del diritto romano su richiesta della contessa Matilde.A lungo tale richiesta è stata interpretata come un’autorizzazione formale a fondare lo Studio e anche se tale ipotesi è ora superata, assai significativo è il collegamento fra la signora di Canossa, Irnerio e la nascita dello Studio e, dunque, la possibilità, divenuta ‘reale’ nella rappresentazione storiografica, che una donna possa aver contribuito a fondare la prima Università, l’Alma Mater Studiorum. Il rapporto fra Bologna, Matilde, la riscoperta del diritto romano e la nascita dell’università costituisce, dunque, il fulcro della conferenza, accanto al tema fondamentale della costruzione narrativa della memoria e dell’identità cittadina.