L’evento vuole riportare all’incantesimo della parola parlata e della parola che si esprime con i gesti di cura che possono anche trascendere l’espressione verbale. Il tempo di relazione è tempo di cura perché empatia, attenzione, ascolto e le altre skills, rendono il professionista garante della relazione di aiuto. Ma il tempo di cura è tempo di relazione perché non richiede necessariamente un tempo specifico ma attraversa tutto il caring, che si diversifica dal curing ovvero trattamento e tecnica, per dare un senso al susseguirsi frenetico delle attività del professionista e per restituire quella dignità e identità che la malattia può mortificare. L’essere empatico non richiede più tempo che non esserlo.