La maggior parte dei laureati in Ingegneria Chimica e Biochimica prosegue la propria formazione universitaria iscrivendosi alla Laurea Magistrale.
La laurea magistrale forma figure professionali capaci di operare con successo nei settori industriali di riferimento, che, oltre all’industria chimica e petrolchimica, comprendono l’industria petrolifera, energetica, alimentare e biotecnologica, dei materiali, e farmaceutica: aziende quali Eni, Saipem, Erg, Shell, ENEL, BASF, Lyondellbasell, Solvay, Procter and Gamble, Novartis, Biochemtex e moltissime altre.
I laureati in Ingegneria Chimica hanno le competenze per operare con successo nei settori della progettazione, della gestione operativa, del controllo, della sicurezza e della tutela ambientale di impianti, sistemi e servizi industriali, nella ricerca e sviluppo.
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Il percorso di studi in ingegneria chimica presso l'Università di Bologna ha un elevata efficacia rispetto all'accesso al mondo del lavoro. La totalità dei laureati magistrali dichiara che la formazione universitaria ricevuta è utilizzata quotidianamente sul posto di lavoro. Il 96% è soddisfatto del percorso di studi compiuto.
E’ possibile inoltre proseguire la formazione verso figure professionali di alta specializzazione e con un profilo marcatamente internazionale. In questo contesto l’Università di Bologna offre:
L'Ingegnere Chimico junior formato nella laurea triennale è una figura professionale che opera principalmente nella gestione operativa di impianti, sistemi, processi o servizi in vari settori industriali. I principali settori industriali di riferimento sono quello chimico, petrolifero, farmaceutico, alimentare, biotecnologico e dei materiali, caratterizzati dalla presenza di gruppi industriali di grandi dimensioni operanti a livello internazionale.
Solo per alcune tipologie di attività, quando svolte in regime libero-professionale, può essere richiesto il superamento dell'esame di stato per l'abilitazione alla professione di ingegnere e l'iscrizione alla sezione specifica dell'albo degli ingegneri.
Tra le principali attività svolte dallIngegnere Chimico junior è possibile identificare le seguenti:
- partecipa alla gestione di processi produttivi e di trasformazione
- partecipa alla supervisione della conduzione di impianti industriali per produzioni chimiche, biotecnologiche, biochimiche, dell'industria alimentare, farmaceutiche, per la produzione, distribuzione e impiego di combustibili, di energia e per il trattamento di acque reflue e rifiuti
- partecipa alla gestione ed alla conduzione di impianti per il disinquinamento, per il trattamento dei fumi, per lo smaltimento dei rifiuti, per la depurazione acque e per la bonifica di suoli inquinati.
Date le funzioni qui individuate, si mette in evidenza come esse vengano identificate correttamente dalle professioni ISTAT del grande gruppo 2.2.1.5 (Ingegneri Chimici, Petroliferi e dei Materiali) e del gruppo specifico 2.2.1.7 (Ingegneri Industriali e Gestionali) elencate in seguito.
E’ evidente che significative opportunità di crescita professionale, di specializzazione, di ampliamento delle competenze e delle responsabilità professionali in specifici settori dell'industria di processo potranno essere ottenute solo integrando la formazione attraverso il conseguimento di una laurea magistrale, o comunque attraverso ulteriori attività di formazione quali master professionalizzanti di I livello.
Tra le principali competenze dell'ingegnere chimico junior possono essere elencate le seguenti:
- conoscenza degli aspetti teorico-scientifici della matematica e delle altre scienze di base finalizzate all’interpretazione e descrizione dei problemi dell'ingegneria;
- approfondita conoscenze negli ambiti disciplinari della termodinamica, della fluidodinamica, dei fenomeni di trasporto e delle operazioni unitarie;
- conoscenza di processi e produzioni industriali in settori convenzionali (chimica, petrolchimica, oil&gas) ed innovativi (biotecnologie, materiali)
- capacità di identificare, formulare e risolvere problemi anche complessi nel proprio ambito disciplinare;
- capacità di partecipare alla gestione di sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi;
- capacità di apprendimento
- capacità comunicative nello specifico ambito professionale
- conoscenze applicative e di contesto.
Tra i principali sbocchi professionali degli ingegneri chimici triennali possono essere elencati i seguenti:
- aziende petrolifere
- aziende petrolchimiche
- aziende chimiche
- aziende energetiche.
L'Ingegnere Biotecnologico junior formato nella laurea triennale è una figura professionale che opera principalmente nella gestione operativa di impianti, sistemi, processi o servizi in vari settori industriali, caratterizzati dall'impiego di biotecnologie. I principali settori industriali di riferimento sono quello biochimico, farmaceutico, alimentare, e biotecnologico.
Solo per alcune tipologie di attività, quando svolte in regime libero-professionale, può essere richiesto il superamento dell'esame di stato per l'abilitazione alla professione di ingegnere e l'iscrizione alla sezione specifica dell'albo degli ingegneri.
Tra le principali attività svolte dall'Ingegnere Biotecnologico junior è possibile identificare le seguenti:
- partecipa alla gestione di processi produttivi biotecnologici
- partecipa alla supervisione della conduzione di impianti industriali per produzioni biotecnologiche, biochimiche, dell'industria alimentare, farmaceutiche, di bioenergie e per il trattamento di acque reflue e rifiuti
- partecipa alla gestione ed alla conduzione di impianti per il disinquinamento attraverso biotecnologie, per lo smaltimento dei rifiuti, per la depurazione acque e per la bonifica di suoli inquinati.
Date le funzioni qui individuate, si mette in evidenza come esse vengano identificate correttamente dalle professioni ISTAT del grande gruppo 2.2.1.5 (Ingegneri Chimici, Petroliferi e dei Materiali) e del gruppo specifico 2.2.1.7 (Ingegneri Industriali e Gestionali) elencate in seguito.
È evidente che significative opportunità di crescita professionale, di specializzazione, di ampliamento delle competenze e delle responsabilità professionali in specifici settori dell'industria di processo potranno essere ottenute solo integrando la formazione attraverso il conseguimento di una laurea magistrale, o comunque attraverso ulteriori attività di formazione quali master professionalizzanti di I livello.
Tra le principali competenze dell'ingegnere biotecnologico junior possono essere elencate le seguenti:
- conoscenza degli aspetti teorico-scientifici della matematica, della biochimica e delle altre scienze di base finalizzate all'interpretazione e descrizione dei problemi dell'ingegneria applicata alle biotecnologie;
- approfondita conoscenze negli ambiti disciplinari della termodinamica, della fluidodinamica, dei fenomeni di trasporto e delle operazioni unitarie;
- conoscenza di processi e produzioni nei settori delle biotecnologie
- capacità di identificare, formulare e risolvere problemi complessi o che richiedono un approccio interdisciplinare;
- capacità di partecipare alla gestione di sistemi, processi e servizi complessi e/o innovativi;
- capacità di apprendimento
- capacità comunicative nello specifico ambito professionale
- conoscenze applicative e di contesto.
Tra i principali sbocchi professionali degli ingegneri chimici possono essere elencati i seguenti:
- aziende chimiche
- aziende energetiche
- aziende biotecnologiche
- aziende alimentari
- aziende farmaceutiche
- laboratori industriali.