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6663 - Antropologia, religioni, civiltà orientali
• opera in contesti caratterizzati da differenze culturali e religiose al fine di promuovere processi di integrazione; • facilita la comunicazione interculturale e interreligiosa nell’ambito dei servizi alla persona; • promuove l’integrazione sociale di migranti e di altre categorie sociali soggette a processi di marginalizzazione, attraverso l’individuazione dei problemi e l’elaborazione di strategie per la loro risoluzione.
la figura professionale dell’operatore interculturale: • è in grado di offrire consulenze in merito a problemi che emergono in contesti interculturali; • è in grado di offrire consulenze a enti locali e imprese in merito ai problemi derivanti dalle differenti appartenenze religiose degli attori sociali; • sa operare nell’organizzazione e nella gestione di attività di promozione culturale che prevedono l'analisi di documenti storici e la conoscenza delle problematiche storiche, culturali e linguistiche delle civiltà orientali; • è in grado di utilizzare almeno una lingua europea ed eventualmente una lingua extraeuropea.
- enti e associazioni che offrono servizi pubblici e alla persona (servizi socio- sanitari, scuole, carceri ecc.) - cooperative private sociali, enti religiosi e filantropici. Per conseguire maggiore autonomia e responsabilità nello svolgimento delle attività elencate e disporre appieno delle metodologie e degli strumenti necessari, può essere richiesta al laureato una ulteriore specializzazione e professionalizzazione, complementare alle conoscenze ed abilità acquisite.
si occupa della catalogazione di beni demoetnoantropologici e di manufatti artistici extraeuropei; può inoltre affiancare la figura del curatore d’area nelle attività relative all’esposizione e alla valorizzazione del patrimonio artistico e culturale; • si dedica alla sistemazione e all’organizzazione di beni demoetnoantropologici e di manufatti artistici extraeuropei in esposizioni museali, mostre ed eventi correlati; • si occupa della catalogazione di beni demoetnoantropologici e di manufatti artistici extraeuropei; • collabora all’ideazione e alla realizzazione di mostre ed eventi relativi alla valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale; • si occupa della valutazione commerciale di beni demoetnoantropologici in sede di mercato delle opere d’arte.
la figura professionale del tecnico dei musei: • è in grado di catalogare, organizzare e sistemare beni di interesse demoetnoantropologico e artistico; • è in grado di operare con beni di interesse demoetnoantropologico alla luce degli esiti del dibattito etico e metodologico relativo alla loro gestione; • sa operare nel campo della comunicazione interculturale alla luce del dibattito teorico ad essa relativo; • è in grado di usare almeno una lingua europea ed eventualmente una lingua extraeuropea.
• musei pubblici e privati; • enti e istituzioni operanti nella valorizzazione del patrimonio artistico e culturale; • gallerie d’arte e collezioni private. Per conseguire maggiore autonomia e responsabilità nello svolgimento delle attività elencate e disporre appieno delle metodologie e degli strumenti necessari, può essere richiesta al laureato una ulteriore specializzazione e professionalizzazione, complementare alle conoscenze ed abilità acquisite.
• opera nell’ambito della promozione del patrimonio culturale e si occupa di pianificare le attività legate al turismo culturale e alla valorizzazione dei beni demoetnoantropologici; • svolge l’attività di accompagnatore culturale presso musei e siti di interesse storico-artistico, demoetnoantropologico e religioso; • collabora alla costruzione di itinerari ed eventi di interesse culturale e storico-artistico; • svolge il ruolo di accompagnatore nel campo del turismo culturale.
la figura professionale dell’esperto della fruizione del patrimonio culturale: • è in grado di riconoscere e interpretare il patrimonio materiale e immateriale degli ambiti culturali di sua competenza, anche in rapporto ai processi storici alla base della sua formazione; • sa operare nella valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale alla luce degli esiti del dibattito teorico-critico a essa relativo; • è in grado di usare almeno una lingua europea ed eventualmente una lingua extraeuropea.
• agenzie ed enti che operano nel campo del turismo culturale; • enti nazionali e internazionali impegnati nelle attività di promozione, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale. Per conseguire maggiore autonomia e responsabilità nello svolgimento delle attività elencate e disporre appieno delle metodologie e degli strumenti necessari, può essere richiesta al laureato una ulteriore specializzazione e professionalizzazione, complementare alle conoscenze ed abilità acquisite.
Dà accesso agli studi di secondo ciclo (laurea specialistica/magistrale) e master universitario di primo livello.