Laurea Magistrale in Antropologia culturale ed etnologia

SEMINARI Pensare la differenza: note sulla costruzione di un dispositivo inter-disclipilare nei servizi territoriali

Roberto Bertolino - giovedì 25 febbraio dalle 15 alle 17

25 febbraio 2021 dalle 15:00 alle 17:00

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ABSTRACT

Concetti quali quelli di cultura e identità sono oggi ampiamente utilizzati per rendere conto delle differenze individuali e degli stili di condotta dei soggetti: assistiamo a una “culturalizzazione delle differenze” che rischia di ipostatizzare nozioni fluide e in continuo divenire. D’altro canto non è possibile sottostimare il ruolo giocato dai processi di costruzione culturale e sociale dei soggetti nel dare forma a modelli di relazione, stili di pensiero e riferimenti simbolici. Gli operatori sociali e sanitari chiamati ad intervenire in contesti inter-culturali sono quindi sollecitati a integrare nei loro approcci di intervento una molteplicità di variabili complesse e nuove, che richiedono la capacità di decodificare non solamente le dinamiche collettive che presiedono alla costruzione della soggettività e degli stili di relazione con il mondo e con l’altro, ma anche di saperle collocare dentro i rapporti di forza che determinano i rapporti sociali. Sempre più è evidente una domanda di “antropologia” da parte degli operatori dei servizi territoriali, con particolare riferimento a quelli socio-sanitaria; domanda che d’altro canto tuttavia sempre faticare a pensare la necessità di un ripensamento reale, radicale potremmo dire, dei propri modelli e delle proprie prassi. La fame di antropologia sembra, in questo senso, rispondere alla volontà di rispondere ad una domanda sull’altro piuttosto che ad disponibilità a ripensare la relazione ed i vincoli (non solamente culturali, ma anche storici e politici) dell’incontro. Pensare il ruolo dell’antropologia e degli antropologi in rapporto ai servizi implica quindi interrogare preliminarmente gli immaginari sulla differenza e sulla professionalità, ciò che sembra possibile solamente a patto di sapersi pensare in una logica inter-disciplinare piuttosto che multi-professionale. La creazione di un dispositivo di mediazione in questo senso è al tempo stesso uno strumento ed un fine da raggiungere, obiettivo rispetto al quale il sapere antropologico può fornire un contributo importante e, ad oggi, ancora poco esplorato nelle diverse realtà istituzionali.