Dimostrazione del laboratorio condotto dal Teatro dell'Argine
Candido, giovane un po’ sprovveduto, viene scacciato dal castello in cui vive ed è costretto a vagare per il mondo alla ricerca dell’amore e di una condizione stabile. Troverà amici generosi, perché, pensa, il nostro è il “migliore dei mondi possibili”. Gliel’ha detto il suo istitutore Pangloss, non può che essere così! Ma guerre, cataclismi e naufragi gli faranno ben presto cambiare idea: si estranea dal consorzio degli uomini e pensa al proprio interesse particolare.
Il testo di Voltaire pone delle domande ineludibili per chi fa del teatro una questione anche etica: davvero questo è il mi gliore dei mondi possibili? Ci è mai capitato di incontrare un Candido, ovvero qualcuno che lo credesse? Che effetto ci ha fatto? Il laboratorio prende avvio dalle riflessioni nate lavorando in questi anni con centinaia di migranti, per i quali davvero l’Occidente è il migliore dei mondi, salvo poi essere disingannati dalla vita quotidiana. In una realtà divenuta improvvisamente ostile ed estranea il teatro assume un ruolo importante, proprio perché il teatro per sua natura è autenticamente collettivo: vive dello scambio. Questa, del resto, è la vocazione del Teatro dell’Argine, sempre alla ricerca di uno spazio artistico condiviso tra i vari membri della compagnia: e condivisa sarà anche la conduzione del laboratorio, guidato da alcuni membri storici della compagnia del TdA. Nel percorso si trasferiranno le pratiche di lavoro sperimentate negli anni, per creare un gruppo dove si incontrino motivazioni diverse, storie diverse, competenze diverse e al limite culture diverse, in grado però di percorrere una parte di cammino insieme arricchendosi l’un l’altra tramite un fare comune. Per questo motivo si prevede il coinvolgimento di alcuni membri delle compagnie multiculturali del TdA. A partire dalla materia del romanzo, si solleciteranno creazioni autonome, si coordineranno improvvisazioni guidate o piccole drammatizzazioni e si comporranno partiture fisiche da montare poi in un esito finale il cui centro sia la riflessione sul tema dell’altro e dello “straniero”.
La Compagnia TdA, nata nel 1994, è un collettivo di attori, registi e operatori diretto da Nicola Bonazzi, Pietro Floridia e Andrea Paolucci. Al suo interno operano attori come Micaela Casalboni e Mario Perrotta. Da subito la Compagnia intende dar vita a un progetto culturale di ampio respiro. Ogni suo spettacolo nasce da una riflessione condivisa sul presente, attraverso stili e codici spesso differenti. Tra le diverse produzioni, premiate in alcuni casi con importanti riconoscimenti (premio Ubu, premio Hystrio, premio Arte e Salute) si possono ricordare: Cronache da un mondo perfetto, Tiergartenstrasse 4, Italiani Cìncali, Liberata, Il sesso della donna come campo di battaglia, Cavalli alla finestra, I cavalieri, Flaubert-Atto finale.