Il Dirigente e componente di alto staff nell'area della sicurezza e della investigazione si occupa di:
- ideare i progetti,
- coordinare le risorse umane,
- coordinare la direzione amministrativa
- gestire i processi di innovazione organizzativa.
Per lo svolgimento delle funzioni sopra descritte sono richieste specifiche conoscenze, capacità e abilità di tipo specialistico in ambito socio -criminologico. Il Dirigente e componente di alto staff nell'area della sicurezza e della investigazione deve possedere le seguenti competenze di:
- coordinamento, relativamente ai progetti di contrasto e prevenzione in tema di devianza e criminalità.
- interazione con esperti di diritto, rappresentanti amministrativi ed esperti di economia
- padronanza de i metodi e delle tecniche di rilevazione e analisi più frequentemente utilizzate nella ricerca empirica nell'ambito della sociologia e della criminologia.
Oltre a capacità di auto-apprendimento e di aggiornamento continuo, sono richieste adeguate competenze trasversali di tipo comunicativo-relazionale, organizzativo-gestionale e di programmazione, in accordo con il livello di autonomia e responsabilità assegnati, con le modalità organizzative e di lavoro adottate e con i principali interlocutori (colleghi, altri professionisti e clienti pubblici e/o privati.).
Enti pubblici, a livello locale e nazionale, che operino nei settori della prevenzione del crimine e dell'investigazione, Centri di ricerca nell'area delle discipline criminologiche, delle politiche per la sicurezza, della gestione del disagio e della marginalità sociale.
Il Funzionario nell'area della sicurezza e della investigazione si occupa di:
- predisporre, mettere in opera e di monitorare i programmi operativi;
- reperire dati e di esaminare - in maniera critica - le circostanze in grado di produrre eventi criminosi.
Per lo svolgimento delle funzioni sopra descritte, sono richieste specifiche conoscenze, capacità e abilità di tipo specialistico in ambito socio -criminologico. Il Funzionario nell'area della sicurezza e della investigazione deve possedere le seguenti competenze di:
- analisi dei processi di insicurezza e delle problematiche relative alla prevenzione e al contenimento del crimine
- individuazione ed utilizzazione, tra le strategie di sicurezza esistenti, di quelle maggiormente idonee ed efficaci.
- costruzione di modelli operativi finalizzati alla prevenzione e repressione del crimine.
Oltre a capacità di auto-apprendimento e di aggiornamento continuo, sono richieste adeguate competenze trasversali di tipo comunicativo-relazionale, in accordo con il livello di autonomia e responsabilità assegnato, con le modalità organizzative e di lavoro adottate e con i principali interlocutori (colleghi, altri professionisti e clienti pubblici e/o privati.).
Enti pubblici, a livello locale e nazionale, che operino nei settori della prevenzione del crimine e dell'investigazione, Centri di ricerca nell'area delle discipline criminologiche, delle politiche per la sicurezza, della gestione del disagio e della marginalità sociale.
Il Consulente nell'area della sicurezza e della investigazione si occupa di:
- rilevare i problemi strutturali e/o gli eventi congiunturali
- diagnosticare le cause e/o i fattori contingenti,
- partecipare attivamente ai processi decisionali volti allo studio delle soluzioni più adeguate.
Per lo svolgimento delle funzioni sopra descritte, sono richieste specifiche conoscenze, capacità e abilità di tipo specialistico in ambito socio -criminologico. Il Consulente nell'area della sicurezza e della investigazione deve possedere le seguenti competenze:
- analisi critica, in relazione ai vari tipi di metodologie per la rilevazione dell'efficacia degli interventi
- padronanza dei metodi e delle tecniche di rilevazione e analisi più frequentemente utilizzati nella ricerca empirica, nell'ambito della sociologia e della criminologia.
- esperienza nel sondare la condizione di sicurezza a livello locale e nazionale, mediante la tecnica del marketing urbano di sicurezza
Oltre a capacità di auto-apprendimento e di aggiornamento continuo, sono richieste adeguate competenze trasversali di tipo comunicativo-relazionale e di programmazione.
Enti pubblici, a livello locale e nazionale, che operino nei settori della prevenzione del crimine e dell'investigazione, Centri di ricerca nell'area delle discipline criminologiche, delle politiche per la sicurezza, della gestione del disagio e della marginalità sociale.
L’ esperto nell’analisi dei processi di vittimizzazione si occupa di:
- rilevare e analizzare le dinamiche fra autore di reato e vittima
- leggere i differenti contesti sociali e relazionali entro i quali l'offesa può avere luogo, in considerazione di una pluralità di fattori socio-ambientali.
- incrementare la tutela delle persone e dei beni materiali ed immateriali potenzialmente soggetti a forme di attacco criminale
Per lo svolgimento delle funzioni sopra descritte, sono richieste specifiche conoscenze, capacità e abilità di tipo specialistico in ambito socio -criminologico. L’esperto nell’analisi dei processi di vittimizzazione deve:
- possedere spiccate competenze di tipo comunicativo-relazionale
- dimostrare ampia conoscenza del dato normativo (penale e civile)
- avere padronanza dei metodi e delle tecniche di rilevazione utilizzati nella ricerca empirica (victim survey) e di esaminazione ed interpretazione critica delle risultanze.
Istituzioni che prestino sul territorio servizi attinenti alla sicurezza di comunità, gruppi o particolari categorie connotate da marginalità o da maggiore vulnerabilità sociale; o che, per esigenze funzionali, necessitino di professionisti in grado di promuovere il ripristino di relazioni sociali in ambienti caratterizzati da elevata conflittualità.
Dà accesso agli studi di terzo ciclo (Dottorato di ricerca e Scuola di specializzazione) e master universitario di secondo livello.