Laurea Magistrale in Scienze internazionali e diplomatiche

Come scrivere tesi e abstract

Criteri e linee guida per la redazione della tesi online

La tesi deve essere di 80-120 pagine. Le pagine devono essere di 32 – 35 righe, ciascuna di 65 – 70 caratteri di tipo stabilito (times, courier, helvetica).

Sul frontespizio della tesi di laurea dovrà essere precisato, a norma del Regolamento Didattico l’Anno Accademico.

Abstract

All’interno della domanda di laurea online dovrai invece scrivere l’abstract della tesi di laurea.

Il testo non deve superare i 2000 caratteri che dovranno comprendere un riassunto sintetico, la metodologia seguita e i principali risultati raggiunti.

È necessario che gli elaborati scritti (tesine e tesi di laurea) siano conformi a standard redazionali coerenti ed omogenei.

Segue, pertanto, una proposta in tal senso. Resta inteso che questa proposta è del tutto indicativa, poiché, come è noto, sussistono diversi modelli redazionali. Resta inteso che è responsabilità del docente-relatore, qualora indichi legittimamente un diverso sistema redazionale, accertarsi che la tesi sia redatta in modo coerente.

A. Bibliografia

Va riportata in ordine alfabetico secondo il cognome degli autori e, in subordine, secondo l’anno di pubblicazione.

Esempi:

1) Monografie:

Majone G. (1996), Regulating Europe, London, Routledge.

2) Volumi collettanei:

Poterba J. e von Hagen J. (a cura di) (1999), Fiscal Insitutions and Fiscal Performance, Chicago and London, The University of Chicago Press.

3) Saggi compresi in volumi collettanei:

Strauch R. (2000), Institutional Reforms and Belgian Fiscal Policy in the 90s, in: Rolf R. Strauch e Jürgen von Hagen (a cura di), Institutions, Politics and Fiscal Policy, Boston and Dordrecht, Kluwer Academic Publishers, pp. 215-34.

4) Articoli pubblicati su riviste:

Pierson P. (1996), The Path to European Integration. A Historical Institutionalis Analysis, in «Comparative Political Studies», n. 2, pp. 123-63. - (2000), Incrising Returns, Path Dependence, and the Study of Politics, in «American Political Science Review», n. 2, pp. 251-67.

5) Articoli pubblicati solo su internet - "nd" ( sta per: documento non datato).

Terzani S. (nd), I poteri del Parlamento scozzese, www.lgs.uk.ac/terzani/parlscozza

B. Citazioni, riferimenti bibliografici, note a piè di pagina e uso delle virgolette

I riferimenti bibliografici interni vanno riportati tra parentesi tonda indicando il cognome dell’autore seguito dall’anno e, dopo la virgola, dall’eventuale numero di pagina (esempio: Rossi 2006, 233-237). Più opere segnalate all’interno della medesima parentesi vanno separate dal punto e virgola. L’iniziale puntata del nome dell’autore va inserita tra il cognome e l’anno solo nel caso in cui nella bibliografia finale compaiano due autori con lo stesso cognome. I relativi riferimenti vanno riportati per esteso in fondo alla tesi seguendo scrupolosamente gli esempi riportati sopra.

Ogni opera da cui siano tratte interpretazioni e informazioni deve essere citata. Le frasi o anche i frammenti di frasi che vengano estrapolati da una qualsiasi opera e vengano testualmente riportati nel dattiloscritto devono essere virgolettate citando la fonte. Si usa «ibidem» (con l’iniziale minuscola) per indicare la stessa opera citata nel richiamo immediatamente precedente. (Scharpf 1997, 32) .......... (ibidem, 127-28). La parola «cfr.» va scritta in minuscolo e con il punto finale. Le citazioni testuali vanno riportate fra virgolette a sergente: «…».

Le citazioni testuali superiori a quattro righe vanno riportate in un paragrafo separato. Di tutte le opere citate tra parentesi all’interno del testo devono essere riportati i riferimenti completi in bibliografia. Di norma, si citano solo opere che siano state effettivamente consultate. Qualora si reputi necessario inserire citazioni testuali di seconda mano questo deve essere specificato con la formula «citato in …». Ad esempio: (Hamer 1977, citato in Cox 1987, 70). Anche in questo caso si devono comunque riportare i riferimenti completi in bibliografia.

Le note a piè di pagina non devono superare di norma le 10 righe.

C. Statistiche, tabelle e figure

Nella stesura di tesi che si avvalgano di indagini statistiche svolte dai laureandi attraverso la somministrazione di un questionario va fatta attenzione alla formazione e consistenza del campione, i cui criteri di selezione devono essere motivati all'interno dell'elaborato. Le tabelle e le figure devono essere sempre intestate e numerate progressivamente, e vanno richiamate nel testo con il loro numero. Le note alle tabelle e alle figure (diagrammi, grafici, cartografie) devono essere in calce alle tabelle alle figure stesse, non collocate a piè di pagina. La fonte o le fonti da cui sono tratte le informazioni riportate nella tabella e nella figura vanno indicate a piè di tabella. Le tabelle devono essere autosufficienti, non deve essere necessario ricorrere al testo per comprenderle. Il testo deve riportare anche l’essenziale delle tabelle, così che il lettore che non vuole soffermarsi sulle tabelle possa andare avanti avendo letto nel testo l’informazione-base veicolata dalla tabella. Ogni tabella deve essere richiamata almeno una volta nel testo per presentarne il contenuto e per giustificarne l’utilità nell’economia della tesi. Le tabelle e le figure vanno riportate direttamente nel testo, più o meno nel punto in cui si preferisce che vengano collocate nella versione a stampa.

D. Parole straniere e uso del corsivo

L’uso del corsivo va limitato ai termini stranieri, inclusi quelli latini (pro tempore, in primis, ad hoc, gli arrondissements parigini, i Länder tedeschi), salvo quelli entrati ormai nell’uso comune (élite, leader, partner, welfare, ecc. che vanno in tondo, cioè in carattere normale), alle parole che l’autore vuole evidenziare, alle intestazioni delle tabelle e ai titoli dei volumi o degli articoli citati nel testo. I nomi di associazioni, istituzioni, ecc. anche quando si tratti di istituzioni straniere, vanno in tondo sia nel testo che nelle note (ad esempio, Isr = Institute for Social Research). Le sigle non vanno in corsivo, anche se sono straniere. Per i termini stranieri usare comunque sempre il corsivo e mai le virgolette. Vanno rigorosamente evitate le parole straniere quando esiste il corrispondente termine in italiano. È inoltre preferibile utilizzare locuzioni italiane, se esistono e sono sufficientemente eleganti, rispetto a quelle straniere.