Oggi, a cinquant’anni da Woodstock (agosto 1969) e dalla prima comunicazione di Arpanet (ottobre 1969), da cui poi sarebbe nata Internet, la musica e gli audiovisivi sono i contenuti più fruiti online.
La musica domina nettamente le classifiche di YouTube ed è rinato anche il videoclip, per anni dato per morto, perché l’ascolto su smartphone e tablet include la visione. Alla fruizione di audiovisivi su YouTube va affiancato, poi, il fenomeno crescente dello streaming su piattaforme come Spotify e simili. È nell’intreccio fra musica, audiovisivi e Internet che risiedono alcuni tra i fenomeni più rilevanti della comunicazione contemporanea: forme di viralità audiovisiva, modifiche dei processi estetici di selezione del gusto (playlist), trasformazioni del linguaggio audiovisivo, brani top player nelle classifiche mondiali, celebrities musicali, meccanismi di introito pubblicitario e diritto d’autore, potenzialità commerciali e di marketing.
La questione, tuttavia, non riguarda solo la comunicazione, perché da un lato emerge la pervasività delle logiche algoritmiche, dall’altro, le nuove regole di costruzione della reputazione e della visibilità sociale sono ormai seguite persino da bambini e adolescenti, per cui lo studio dei processi di diffusione musicale e audiovisiva in rete permette di comprendere fenomeni sociali molto più vasti.
In ricordo di Luca Marconi.
Comitato organizzativo
Giovanna Cosenza, Lucio Spaziante
Comitato scientifico
Mirko Degli Esposti, Giacomo Manzoli, Antonella Mascio, Roberta Paltrinieri, Guglielmo Pescatore, Marco Santoro, Anna Scalfaro, Domenico Staiti.