I racconti dei nostri studenti
Molti laureati magistrali Semiotica – o con curriculum semiotico della laurea quinquennale di Scienze della Comunicazione (vecchio ordinamento) – si sono inseriti senza difficoltà e con soddisfazione nel mondo del lavoro e delle professioni.
Abbiamo chiesto ad alcuni di loro dove lavorano e che cosa fanno oggi in concreto.
Ecco i primi profili raccolti. Chi fosse interessato a contattare qualcuno di loro, può farne richiesta al ricevimento della prof.ssa Giovanna Cosenza.
"Dopo una tesi specialistica sulla fiction per adolescenti ho iniziato a lavorare presso il settore acquisizioni format di una casa di produzione televisiva leader in Italia.
I miei vari compiti affiancano il lavoro degli Editor del Dipartimento Fiction. Studio le tendenze stagionali del mercato televisivo statunitense, e i palinsesti generalisti e satellitari italiani. Sulla base di questo, monitoro il mercato estero degli scripted format, segnalando quelli più felicemente adattabili nel nostro Paese. Redigo poi l'agenda appuntamenti dei mercati internazionali dove comperare questi format, e scrivo le schede di analisi (in gergo dette Pitch) da presentare alle Reti. Le Pitch sono un biglietto da visita del prodotto: poche pagine in cui si evidenziano i punti di forza narrativi, il successo di ascolti estero, le ambientazioni e i relativi costi di produzione. Tutto ciò per esaltarne le potenzialità e renderlo così accattivante da convincere il committente che vale la pena di farne un adattamento. Inoltre, analizzo paper format e testi letterari per trovare concept originali da far scrivere ai nostri autori, e sviluppo ipotesi di multimedialità per progetti di lunga serialità teen oriented.
La mia specializzazione in Semiotica è il principale motivo per cui faccio questo lavoro. Nelle mie mansioni infatti, l'utilità del suo metodo è particolarmente evidente: le fiction sono narrazioni nel senso più classico del termine, che la semiotica sa scomporre e ricomporre a piacimento. Ecco perché conoscere come funziona la struttura narrativa di un testo è una competenza apprezzatissima nel mio campo: permette di capire a una prima lettura se un concept possa funzionare o meno; se una proposta originale sia veramente tale oppure sia copiata, e fino a che punto. E poi, ovviamente, aiuta a “plasmare” i prodotti in base alle necessità di adattamento e produttive. Insomma, la Semiotica piace e serve molto anche al di fuori dell'ambito accademico".
"Parallelamente a un'esperienza come account in un'agenzia di comunicazione, ho iniziato a collaborare come consulente per uno dei più importanti e noti istituti di ricerche di mercato di livello nazionale. Da subito ho fatto analisi semiotiche della comunicazione pubblicitaria e di confezioni, affiancando i ricercatori interni che lavoravano solo a indagini sulle opinioni dei consumatori. Intravedendo una possibilità di crescita personale e professionale legata a un potenziale della semiotica come studio di approfondimento e completamento alle ricerche tradizionali, sono diventato consulente a tempo pieno - come libero professionista a disposizione dei principali istituti di ricerca italiani - allargando progressivamente il numero di tali centri di marketing research e agenzie di pubblicità a cui prestare la mia collaborazione. In questo senso, le competenze acquisite in università – e soprattutto durante la tesi di laurea e seminari collaterali – sono state cruciali. La mia peculiarità consiste nell'aver focalizzato da subito l'attenzione e la metodologia semiotica su un oggetto di studio molto specifico quale il marketing e la pubblicità. Nel tempo, lavorando a stretto contatto con psicologi, sociologi, statistici, marketing manager (brand manager e product manager) e pubblicitari in senso stretto, ho dovuto (e potuto) apprendere almeno parzialmente sguardi diversi e complementari a quello semiotico, con cui arricchire e "sporcare" le analisi. La differenza principale rispetto a un'analisi accademica è che nel mio lavoro non conta tanto la cura e il rigore con cui si applica un metodo, quanto la capacità di estrarre risultati validi, consulenze problem solving, risposte a obiettivi di comunicazione e immagine. La difficoltà principale consiste nella restituzione/comunicazione del risultato, che deve essere il più possibile chiaro e immediato. Il metalinguaggio semiotico diventa del tutto opaco, un mezzo, non un fine. Attualmente mi occupo di:
"Alla fine del primo anno della specialistica in Semiotica ho ricevuto una borsa di studio per 12 mesi in un centro di ricerca in comunicazione. Lì, come membro del dipartimento di scrittura creativa, ho avuto la possibilità di seguire sia progetti personali che progetti con obiettivi commerciali (collaborazioni con riviste, editoria, pubblicità).
Un anno dopo sono partita per Parigi, dove ho frequentato come studente Erasmus l’università di Paris VIII per un anno. Al ritorno, ho lavorato a una tesi in semiotica dei nuovi media e, circa un mese dopo la laurea, ho deciso di seguire il mio fidanzato in India, sperando nelle possibilità professionali di un mercato in piena espansione.
Per qualche mese ho lavorato come giornalista freelance per pubblicazioni sia italiane che straniere; poi, sono stata assunta come copywriter presso la sede di New Delhi di un’agenzia di pubblicità internazionale.
Pubblicità a stampa, spot, web writing, packaging: in questi mesi ho lavorato ai progetti più svariati. L'agenzia per cui lavoro lascia molto spazio alla creatività personale, l’ambiente è molto stimolante, il ritmo intenso, l’apprendimento costante: l'opposto di quello che mi sarei aspettata in un paese in via di sviluppo.
Nonostante la laurea specialistica in Semiotica non mi abbia fornito direttamente le competenze necessarie per svolgere un lavoro creativo, credo che la mia formazione abbia avuto un ruolo importante nella mia ancora breve carriera. Gli strumenti di analisi che ho acquisito con lo studio della semiotica sono parte integrante del mio modo di affrontare anche la parte creativa dei progetti a cui mi dedico, e sono convinta che rappresentino un importante punto di forza del mio lavoro".
"Lavoro per una rivista e per un portale molto noti a livello nazionale, che si occupano di cultura e consumo del cibo. Sono grafica e web designer, professioni per cui non mi sarebbero state sufficienti le competenze acquisite con la laurea, che mi ha fornito comunque utili basi teoriche.
Per il web mi occupo di progettare i template per il nostro portale e tutti i suoi sviluppi (social network, blogs, versione mobile.). Confrontandomi con un team di lavoro – formato, oltre a me, da un informatico e un responsabile dei contenuti del sito – cerco di dare forma e coerenza grafica ai contenuti, immaginando griglie per collocare testi, immagini, video il più possibile flessibili agli usi dei redattori, e mediando fra estetica e usabilità. In pratica, disegno il layout delle pagine (con un programma di illustrazione vettoriale), che sarà trasformato in codice dagli sviluppatori; scrivo i CSS con le informazioni sui font e sui colori che regolano gli stili del sito; realizzo elementi grafici e animazioni (testate, illustrazioni, animazioni flash).
Per il reparto comunicazione-marketing mi occupo della creazione di materiale grafico (che andrà stampato, oltre che adattato al web) per la comunicazione istituzionale dell'azienda e delle sue attività (libri, corsi ed eventi alla Città del gusto): brochure, menu, pubblicità sugli autobus e sui quotidiani, stendardi e allestimenti vari".
"Lavoro al marketing della holding di uno dei maggiori gruppi editoriali italiani. Mi occupo delle attività marketing a sostegno dei prodotti giornalistici: quotidiani, periodici, siti on line. Sono un product manager: assegnatomi un progetto, ne sviluppo le caratteristiche sulla base delle direttive stabilite dal mio dirigente di riferimento e sotto la supervisione del mio superiore diretto.
Il mio tempo è dedicato per il 90% ai prodotti che noi chiamiamo "opzionali": si tratta di quei libri, dvd, cd musicali venduti in edicola assieme ai prodotti giornalistici. Di questi, in collaborazione con un grafico interno o con i fornitori del caso, realizzo le copertine, stabilisco le caratteristiche grafiche e mi occupo di predisporre la produzione (durata del dvd o folizione del libro, check dei costi del packaging, visione del conto economico). Sono responsabile anche dei contenuti e delle tempistiche.
La lavorazione di ogni prodotto è divisa in due fasi macroscopiche: una intensiva di circa un mese e mezzo, il "lancio", che corrisponde alla messa in edicola del primo numero e una di svariati mesi che almeno nelle intenzioni dovrebbe essere più distensiva, ed è il "mantenimento". Il restante 10% del mio anno lavorativo è dedicato ad attività in tandem con le redazioni: sono progetti particolarmente delicati, spesso focalizzati sulla comunicazione o sul problem-solving in materia legale e organizzativa".
"Lavoro in un Laboratorio europeo di Scienze Cognitive che studia l'uso delle nuove tecnologie informatiche. Mi occupo dello studio e della modellizzazione dell'interazione persona-computer nelle interfacce grafiche.
In particolare cerco di identificare le aspettative e le disposizioni all'azione degli utenti studiando i loro movimenti oculari con lo scopo di migliorare l'interazione. Ovviamente molte cose che riguardano le pratiche di ricerca in campo psicologico ed ergonomico (definizione di protocolli, raccolta dati, analisi statistica, uso di eyetracker) le ho dovute imparare da solo, frequentando durante il biennio di Semiotica diverse conferenze di Scienze Cognitive e sfruttando opportunità di scambio all'estero per arricchire il mio percorso. La scrittura della tesi è stata un’ottima possibilità per concentrarmi su un argomento specifico e approfondirne la bibliografia.
Continuo a imparare ogni giorno, cercando in cambio di rendere utile quello che invece ho imparato a Bologna. La laurea in Semiotica mi ha infatti permesso di avere una visione complessa di cosa siano le pratiche d'uso, di come l'usabilità, la semplicità e l'efficacia siano il risultato di un processo che mette in gioco le disposizioni interpretative degli utenti, l'effetto di una buona organizzazione di espressione e contenuto più che una ricetta magica e intuitiva. Competenze giudicate interessanti visto che mi hanno permesso di entrare in un campo di studi in apparenza cosi lontano".
"Faccio l’associate editor per una rivista internazionale. Mi occupo soprattutto di scrittura e editing dei testi, anche se in realtà la redazione è piccola e siamo tutti coinvolti anche nella fase di sviluppo del concept e nella progettazione dei contenuti.
È un lavoro molto interessante, che mi permette di seguire la nascita della rivista dall’inizio alla fine: dalla scelta delle storie alla rilegatura della copertina, e di lavorare a stretto contatto con grafici, fotografi e illustratori".
"Lavoro a Strasburgo nel Dipartimento di Comunicazione e Stampa di una delle principali organizzazioni di lobbing in Europa. Nella mia posizione partecipo a tutte le attività dell’Ufficio stampa e all’organizzazione di eventi. In particolare sono responsabile dello sviluppo della comunicazione su Facebook, YouTube e Wikipedia. Le mie conoscenze nel campo della Semiotica del testo, dei nuovi media e dei testi audiovisivi sono state fondamentali per gestire questi mezzi di comunicazione in modo consapevole e professionale.
L’analisi semiotica mi ha fornito strumenti concettuali che applico nel lavoro di tutti i giorni. Il mio percorso di studi mi ha dato molto più di questo «saper fare». Negli ultimi anni ho sviluppato le mie conoscenze linguistiche al punto che oggi lavoro quotidianamente in quattro lingue: credo che le mie basi semiotiche mi aiutino molto a muovermi con agilità tra diversi universi linguistici. Anche lo studio della comunicazione interpersonale, politica e della semiosfera ha formato la mia capacità di analisi: risorsa che si è rivelata preziosa quando, subito dopo la laurea, ho svolto un tirocinio in ambito diplomatico".
"Faccio il copywriter nel reparto creativo di una delle più grandi agenzie pubblicitarie italiane. Mi occupo dell'ideazione e realizzazione di campagne stampa, radio e TV. Il copywriter è responsabile di tutte le parti di testo – parlato o scritto – di uno spot. Nello specifico, per quanto riguarda le campagne stampa, il mio compito è trovare l'idea creativa e sintetizzarla in un titolo. Nel caso di produzioni più complesse, dopo aver elaborato l'idea creativa, il lavoro è scrivere le sceneggiature, prendere decisioni riguardo le voci degli attori, scegliere le musiche, dirigere le loro intenzioni di recitazione, "impacchettare" il risultato finale supervisionando il lavoro del team di professionisti che si occupa della produzione.
È importante dire due cose: i pubblicitari lavorano sempre in due. Tutti i miei lavori, tranne i radio, vengono realizzati in coppia creativa con la mia art director. Per questo i ruoli sono meno definiti di quanto ho detto sopra: mi capita spesso anche di ideare e prendere decisioni sulla parte visiva delle campagne, compito specifico dell'art director, e viceversa.
La seconda cosa importante da dire è che il pubblicitario non è un artista: l'obiettivo comune di chi lavora a uno spot è sempre quello di realizzare un prodotto secondo le esigenze del cliente.
Anche se il lavoro del creativo è molto più tecnico e di esperienza di quanto sembrerebbe, avere un bagaglio culturale alle spalle è fondamentale. Questo, specialmente per il copywriter, che deve costantemente aggiornare le proprie conoscenze di cultura generale. E la selezione di informazioni è molto difficile per chi non ha una preparazione universitaria".
"Durante il secondo anno di specialistica, cercando un ente in cui svolgere il tirocinio previsto a scelta dal piano di studi, sono entrata in un’agenzia di comunicazione che al termine del periodo stabilito mi ha assunta come junior account. L’agenzia si occupa di pianificare e realizzare tutta l’attività di comunicazione dei propri Committenti, dalla programmazione strategica alle relazioni istituzionali, le relazioni con la stampa, le produzioni editoriali e multimediali, l’organizzazione di eventi e la pubblicità.
Ho iniziato il mio impiego inserendomi nell’ultima fase di una campagna d’educazione itinerante, che ha fatto tappa, in due anni, nei 110 capoluoghi di provincia italiani. In questa occasione sono stata destinata, oltre che alla organizzazione logistica e materiale in cui era impegnato tutto il gruppo, alle relazioni con soggetti pubblici e privati, provinciali e nazionali, da individuare e coinvolgere nella campagna.
Nella squadra in cui lavoro attualmente mi occupo di monitorare e redigere quotidianamente una rassegna stampa, di inviarla in via telematica alle personalità registrate in un’apposita mailing, e di segnalare a chi di dovere le notizie rilevanti. Sono inoltre compresa in un progetto per il quale stabilisco i contatti e mantengo le relazioni con specifici soggetti, e allo stesso tempo svolgo indagini e ricerche per nuove partecipazioni.
Ho potuto constatare che gli studi condotti durante la specialistica si sono rivelati utili per il loro apporto alla mia capacità di ragionamento e di orientamento mentale, indispensabili quando si ha a che fare con la creazione di qualsiasi tipo di testo e con l’impostazione di un successivo intervento operativo.
Inoltre, avendo svolto una tesi di laurea con oggetto la comunicazione politica on line, sono stata assegnata in questa agenzia alla gestione della comunicazione Web del Committente di riferimento: provvedo a tenerne costantemente aggiornati i contenuti del sito Internet e a indirizzarlo verso lo sfruttamento degli strumenti, sempre in evoluzione, del Web 2.0 (presenza nei social network ed elevata usabilità).
Sono inoltre responsabile di un prodotto editoriale, un periodico trimestrale di cui pianifico le tematiche, gli interventi e la disposizione degli articoli; correggo i testi e li integro con i dovuti elementi visivi.
Infine provvedo a ricevere, studiare e valutare le proposte di partecipazioni o sponsorizzazioni da parte di soggetti mediatici o pubblicitari (testate giornalistiche nazionali o di settore, fiere, mostre o saloni) stimandone i costi e il carattere, seguendo e conducendo la realizzazione degli interventi".
"Dopo la laurea ho iniziato a lavorare in un piccolo studio di consulenze strategiche per i brand. Nei sei mesi che vi ho trascorso mi sono trovato ad analizzare la comunicazione di diverse marche, progettare concept per packaging e campagne web, lavorare sull'identità visiva di prodotti. È stata un'esperienza molto interessante, nella quale ho avuto la fortuna di poter applicare concretamente le nozioni acquisite durante gli studi. Ho appreso come la semiotica sia non soltanto una forma mentis, ma uno strumento molto convincente per argomentare e sostanziare le proprie opinioni. O, detto in parole povere ma più efficaci, per vendere meglio le proprie idee.
Oggi lavoro nella divisione marketing di una multinazionale che opera nel campo del food. Mi occupo della gestione di due brand del gruppo, ossia, nello specifico, analizzo i dati quali-quantitativi, seguo i progetti di sviluppo dei nuovi prodotti, pianifico insieme alle agenzie le campagne promozionali e pubblicitarie, tengo sotto controllo il conto economico dei vari prodotti.
Per svolgere questo lavoro ho dovuto e devo tuttora acquisire numerose competenze di marketing ed economia, ma sono convinto che il corso di laurea in Semiotica abbia contribuito a sviluppare quell'equilibrio tra elasticità mentale e rigore che, a mio parere, rende superabile ogni ostacolo".
"Lavoro nella sede italiana di un'azienda multinazionale che opera nel segmento delle ricerche di mercato "survey based". Dopo diversi anni di esperienza in questo mondo, oggi sono Ricercatrice Senior nella divisione qualitativa del gruppo Marketing e mi occupo principalmente di progetti locali e internazionali riguardanti l'innovazione di marche e prodotti. Seguo quindi il lancio di nuovi prodotti dall'idea iniziale (es. una nuova linea di cioccolato fondente), allo sviluppo di un concetto di posizionamento (una linea di cioccolato raffinata con un'immagine di marca premium, adatta a un target adulto che cerca un'esperienza di consumo sofisticata attraverso sapori e abbinamenti inusuali, fascia di prezzo medio alta) fino all'elaborazione di un concetto di comunicazione coerente (pack e ADV).
Praticamente mi occupo della progettazione della ricerca (dall'elaborazione del briefing del Cliente suggerisco l'impostazione metodologica e concordo timing e investimenti), della fase operativa (conduco i gruppi in Italia, vado in trasferta negli altri Paesi coinvolti per briefing ai colleghi degli altri Paesi coinvolti), dell'analisi dei risultati e della restituzione al Cliente (analisi semiotica, debriefing, scrittura report risultati finali, presentazione al Cliente con suggerimenti di ottimizzazione).
Le competenze acquisite nel corso di laurea e soprattutto la specializzazione in Semiotica mi hanno permesso di ritagliarmi un mio spazio all'interno del gruppo – composto soprattutto da laureati in psicologia e marketing – e di diventare punto di riferimento per tutti i lavori basati su metodologie socio semiotiche e desk".
"Lavoro per una agenzia di comunicazione e relazioni pubbliche, tra le più accreditate sul territorio nazionale, anche se con spiccata vocazione locale. Come tutti nell'agenzia, mi occupo di attività di ufficio stampa (stesura comunicati, organizzazione conferenze stampa e press tour, ecc.) e di organizzazione di eventi (creazione del concept e dei materiali di comunicazione legati all'evento, gestione delle mailing, logistica, allestimenti). Per questo genere di attività le competenze acquisite con la laurea – per quanto utili – non sono imprescindibili.
Grazie agli studi in semiotica, però, vengo quasi sempre messa a supporto degli account senior durante la fase progettuale degli incarichi. Le mie competenze sono cioè considerate fondamentali quando si tratta di svolgere attività di benchmarking, di pianificazione della strategia, di definizione del contenuto della comunicazione. Per la stessa ragione viene spesso affidata a me la rifinitura linguistica e concettuale dei progetti da presentare al cliente e dei materiali di comunicazione prodotti dall'agenzia".
"Attualmente sono Product Manager della prima filiale italiana di un importante gruppo editoriale tedesco che si occupa di scolastica e di editoria professionale.
Mi occupo dell'ideazione, della progettazione e del coordinamento di prodotti editoriali di parascolastica curando tutte le fasi dello sviluppo del prodotto, dall’idea alla realizzazione finale. Se, dopo una prima fase di analisi di mercato e di analisi della concorrenza, l’idea supera il market test, si passa alla fase di progettazione editoriale vera e propria, che parte con lo scouting dei curatori e degli autori e con la messa a punto della struttura dell’opera.
Dalla progettazione si passa poi al coordinamento editoriale e redazionale del progetto, che inizia con l’arrivo dei primi originali degli autori e con la preparazione del layout grafico per concludersi, dopo vari passaggi, con l’invio in tipografia. In questa fase il mio compito è coordinare il lavoro dei curatori e degli autori così come quello dei collaboratori interni (redattori) e dei fornitori esterni (studi editoriali, illustratori), per tutta la durata del processo. Nel contempo seguo anche le azioni di marketing e di promozione relative al prodotto".