Vai alla Homepage del Campus di Cesena Laurea magistrale a ciclo unico in Architettura

Ilario Fioravanti Architettura come Arte

Mostra a cura di Stefania Rössl, Ulisse Tramonti, Annalisa Trentin Galleria del Ridotto, Cesena 15 dicembre 2023 - 3 marzo 2024

Pubblicato il 07 dicembre 2023

Ilario Fioravanti. Architettura come Arte intende esplorare l’opera dell’architetto cesenate Ilario Fioravanti (1922-2012) che, con le sue architetture, ha saputo comprendere e integrare la natura del territorio e delle città romagnole impiegando i materiali da costruzione come strumento per progettare edifici dotati di carattere, mai eccessivi e mai banali. Allestita presso la Galleria del Ridotto, la mostra nasce per volontà del Comune di Cesena che, attraverso l’Assessorato alla Cultura, ha affidato al Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna nuovi studi sull’opera di Ilario Fioravanti e la curatela di un evento espositivo. Realizzata con il supporto degli eredi Fioravanti, la mostra rappresenta la prima grande esposizione dedicata alla valorizzazione della figura di Ilario Fioravanti architetto proponendo una selezione di opere e progetti per il territorio della Romagna e per la città di Cesena. La grande attenzione per l’archivio riguardante l’attività di Ilario Fioravanti architetto nasce a seguito della dichiarazione del Soprintendente archivistico dell’Emilia-Romagna che, il 16 marzo 2001, motivava così il valore dell’archivio: “Conserva i progetti di opere realizzate dall’arch. Ilario Fioravanti, esponente di spicco dell’architettura moderna sia pubblica sia residenziale, attivo in Romagna dal 1949 ad oggi.” Molte sono state le esposizioni dedicate all’opera di Fioravanti artista che hanno avuto risonanza nazionale e internazionale, ma l’ambito dell’architettura è stato solo in parte indagato con la mostra Ilario Fioravanti. Il destino di un “Uomo” nell’arte (a cura di Antonio Paolucci e Marisa Zattini, Palazzo del Ridotto, Galleria Comunale d’Arte e Palazzo Romagnoli, Cesena 2008) e con la mostra F.U.V. Ilario Fioravanti architetto (a cura di Anton Roca, Palazzo Dolcini, Mercato Saraceno 2019). La mostra Ilario Fioravanti. Architettura come Arte, curata da Stefania Rössl, Ulisse Tramonti e Annalisa Trentin, presenta una serie di disegni originali selezionati attraverso un lavoro di riordino e catalogazione di più di 500 progetti conservati presso lo studio dell’architetto, in via Uberti 71 a Cesena. Il corpus dei documenti è legato alla ricognizione condotta tra il 2013 e il 2014 dalla Soprintendenza archivistica e bibliografica dell'Emilia-Romagna e dal Dipartimento di Architettura dell’Università di Bologna – sede di Cesena. Sulla base della ricognizione effettuata, la mostra propone un percorso espositivo dedicato principalmente all’opera architettonica di Fioravanti per la città di Cesena, cercando di esplorare il modus operandi dell’architetto-artista, a partire dalla formazione e fino alle opere più mature. Introduce la mostra una sezione dedicata al periodo della formazione di Ilario Fioravanti architetto, che raccoglie disegni elaborati durante gli anni di studio, progetti non realizzati e primi lavori professionali. Un’installazione video permette di sfogliare e di visionare i contenuti di un singolare quaderno di appunti. Uno strumento di studio, quest’ultimo, composto, dopo aver conseguito il diploma all’istituto Tecnico Commerciale nel 1941, per sostenere, privatamente, gli esami di ammissione e ottenere il diploma al Liceo Artistico di Bologna nel 1943 necessario per l’iscrizione alla Facoltà di Architettura di Firenze. Il prezioso documento dimostra come il mondo dell’arte fosse, per Fioravanti, inscindibile da quello dell’architettura. Il percorso espositivo prosegue con una selezione di cinque architetture edificate nella città di Cesena e un progetto non realizzato per il Comune di Mercato Saraceno, allo scopo di valorizzare l’opera dell’architetto attraverso disegni originali, lucidi, schizzi e documenti utili ad evidenziare tutte le fasi del progetto, dall’ideazione al dettaglio. Obiettivo dell’esposizione è, pertanto, chiarire il metodo di lavoro dell’architetto cesenate attraverso una selezione mirata di progetti alle diverse scale: - il quartiere, con il Progetto Vigne INA Casa (Cesena, 1957) - il lotto urbano e la sua trasformazione, con la Casa studio in via Uberti (Cesena, 1958) - l’isolato urbano, con il progetto di Palazzo Almerici (Cesena, 1958 - primi anni Settanta) - la palazzina residenziale, con il progetto di un Edificio per quattro appartamenti in Via Madonna delle Rose (Cesena, 1961) - il grande edificio collettivo, con il Monastero dello Spirito Santo (Cesena 1982-2004) - lo spazio pubblico, con il progetto del grande Mercato coperto (opera non realizzata, Mercato Saraceno 1962-1966) I progetti esposti intendono raccontare la varietà, la complessità e l’ampiezza di un’esperienza professionale che, evolvendosi nel corso degli anni, preserva la volontà di una continua ricerca sui caratteri dell’architettura in relazione al luogo. Le architetture selezionate, corredate da disegni e schizzi di ‘opere analoghe’, cercano pertanto di rendere tangibile la consistenza e la qualità del lavoro dell’architetto cesenate. Le opere sono accompagnate da una mappatura più ampia di progetti realizzati che si confrontano con una selezione di opere d’arte su suolo pubblico, presenti nel territorio dell’Emilia-Romagna. Per meglio evidenziare la relazione che sussiste tra materia e opera architettonica e artistica, sia in ambito privato che pubblico, la mostra propone un’importante sezione fotografica che accompagna l’intero percorso espositivo. Eseguite nell’ambito di una campagna commissionata nel 2023 a Guido Guidi, Michele Buda, Francesco Raffaelli e Massimo Sordi, le immagini fotografiche delle opere architettoniche sono completate da un lavoro corale dedicato alla Casa dell’Upupa. Dimensione architettonica e artistica collaborano così alla costruzione di una visione unica e singolare. Accanto alle fotografie, un’installazione video permetterà di visitare la Casa studio in Via Uberti a Cesena e la Casa dell’Upupa a Sorrivoli. Nei due luoghi, abitati da Ilario Fioravanti e particolarmente cari all’artista, si continua a percepire il valore di una ricerca in costante equilibrio tra arte e architettura, paesaggio e natura. A seguito dell’inaugurazione della mostra sarà pubblicato un volume a stampa che intende percorrere l’opera di Ilario Fioravanti toccando gli aspetti della sua formazione e il duplice rapporto tra contesto urbano e naturale e tra produzione architettonica e artistica. Quest’ultima con particolare riferimento al patrimonio pubblico presente nel territorio emiliano-romagnolo.