Vengono condotti screening varietali di specie erbacee per lo xerogardening, utilizzabili in sistemi verdi innovativi, quali il verde pensile orizzontale e verticale e vengono valutate nuove formulazioni fertilizzanti per piante in contenitore. L’ombrario ospita arbusti ornamentali in contenitore, in prova per quantificare la capacità delle singole specie di assorbire e traslocare negli organi ipo ed epigei i metalli pesanti legati all’inquinamento da traffico, ai fini di un uso in fase di progettazione, delle specie più adatte alla mitigazione ambientale in ambito urbano.
Settore 2
Le attività pratiche eseguite in serra sugli esemplari vegetali sintomatici costituiscono una fase importante della “diagnosi”: ogni malattia viene studiata al fine di identificare il patogeno o i patogeni coinvolti fornendo così risposte utili ai produttori di specie ornamentali, ai tecnici del “verde” e a tutti coloro a cui sta a cuore la salute delle piante.
In alcuni casi, i risultati conseguiti dalle indagini virologiche, ivi comprese quelle svolte in Serra, suscitano particolare interesse in quanto costituiscono della “novità” (ad esempio, prime individuazioni di malattie o patogeni nel nostro Paese), o perché collegati ad aspetti epidemiologici che aumentano la pericolosità del ritrovamento stesso (trasmissione per seme, individuazione dei vettori naturali, ecc.). E’ per questo motivo che una sostanziosa produzione scientifica e tecnico-divulgativa accompagna costantemente le attività di ricerca.
Dal punto di vista fitosanitario, la Serra deve essere considerata un luogo dinamico e vario, punto di incontro tra competenze diverse e, quindi, il giusto connubio tra Didattica e Ricerca scientifica.
Per maggiori dettagli sull’attività di didattica e ricerca svolta nel biennio 2009-2010 clicca qui: prima parte | seconda parte | terza parte.
Sperimentazione di coltivazione di specie erbacee autoctone per il verde ornamentale estensivo e sostenibile
All’esterno delle Serre, e precisamente accanto alla struttura dell’ombrario, sono collocati due cassoni in legno che ospitano due prove di realizzazione di “prato fiorito”, ispirato al modello delle praterie semi-aride falciate e/o pascolate della fascia collinare e montana. Si tratta di formazioni erbacee semi-naturali in cui, oltre a graminacee quali Bromus erectus, Briza media, Festuca rubra, Festuca ovina, spesso dominanti, sono presenti numerose altre specie erbacee perenni che conferiscono a queste formazioni un elevato livello di biodiversità specifica e, parimenti, un elevato interesse dal punto di vista ambientale. La Direttiva Europea Habitat (92/43/CEE) ne prevede la tutela in aree protette appositamente designate.
La realizzazione a scopo ornamentale di queste comunità, coniuga diverse esigenze: la possibilità di avere una copertura verde a bassa manutenzione, di piacevole effetto, con fioriture scaglionate in un arco di tempo di alcuni mesi della primavera e inizio estate, data la ricca composizione specifica. L’utilizzo di specie autoctone, provenienti da popolazioni locali, garantisce la presenza di adattamenti alle condizioni ambientali del sito di impianto ed è alla base di una buona riuscita dell’impianto stesso e del suo mantenimento del tempo.