Contatto
campusravenna.segdidaambientemare@unibo.it
Relatore Prof.ssa Elena Fabbri
Correlatore Prof.ssa Annalisa Zaccaroni, prof.ssa Letizia Marsili
Ente e Laboratorio di Ricerca Università di Bologna, Laboratorio di ecotossicologia, Cesenatico (FC); Università di Siena, Laboratorio di biomarkers, Siena (SI)
Abstract
La foca monaca (Monachus monachus, Hermann 1779) è il pinnipede più a rischio d’estinzione del mondo e pochi sono
gli studi che hanno indagato l’impatto antropico dato dagli inquinanti chimici su questa specie. Questo studio si propone
di analizzare la pressione che elementi in traccia, organoclorurati (OC) e, per la prima volta, idrocarburi policiclici
aromatici (IPA) hanno sulla specie, studiando una della popolazioni più numerose presenti nel Mar Mediterraneo, ossia
quella greca. Sono stati utilizzati campioni di 59 esemplari deceduti provenienti da diverse colonie residenti in Grecia,
di ambedue i sessi, appartenenti a diverse classi d’età e riferibili ad un arco temporali di quasi 20 anni (1994-2013). Per
i contaminanti organici (PCB, DDT ed IPA), caratterizzati da un comportamento lipofilico, sono stati utilizzati
esclusivamente campioni di tessuto adiposo, mentre per l’analisi di elementi in traccia (essenziali: Fe, Co, Cu, Se, Zn,
Mg; tossici: Cr, Ni, As, Cd, Pb, Hg) sono state impiegate diverse matrici, quali fegato, rene, muscolo, adipe, milza,
polmone, cuore e pelo. I risultati evidenziano un’importante contaminazione dai OC (125.896,69±289.934,27 ng/g p.s.),
in cui DDT e PCB sono presenti rispettivamente al 48,5% e 51,5%, mentre, tra i metalli considerati tossici (As, Cd, Pb,
Hg, Cr, Ni), As e Hg sono gli elementi che destano maggiori preoccupazioni per la salute di Monachus monachus,
presenti rispettivamente al 36,44% e 12,83%. IPA ed altri elementi in traccia analizzati invece non raggiungono di per
sé concentrazioni di rischio per la specie, ma non si escludono possibili effetti sinergici tra i vari inquinanti.
L’elaborazione del fingerprint tossicologico ha evidenziato un’eterogeneità nella pressione data dai contaminanti in
studio, manifestando che alcune colonie di foca monaca in Grecia sono maggiormente soggette all’azione negativa di
organoclorurati, idrocarburi policiclici aromatici o elementi in traccia tossici a seconda del caso.