Laurea Magistrale in Biologia marina

Struttura di eta’ di nasello (Merluccius merluccius, Linnaeus, 1758) in alto-medio Adriatico mediante analisi degli otoliti e frequenza di taglia.

Tesi di Paolo Maurizio Maria Angileri

Contatto

campusravenna.segdidaambientemare@unibo.it

Relatore Prof. Fausto Tinti

Correlatore Dott. Marco Stagioni 

Ente e Laboratorio di Ricerca Università di Bologna Lab. di Biologia Marina e Pesca (Fano)

Abstract

L’obiettivo del presente lavoro di tesi è di delineare un quadro generale della struttura della popolazione di Merluccius merluccius, di stimare il tasso di accrescimento e di conoscere maggiormente le dinamiche di reclutamento dei giovanili dell’alto-medio Adriatico, attraverso le analisi degli otoliti.

Gli otoliti appartenenti ad esemplari di nasello catturati durante la campagna sperimentale di pesca a strascico MedITS 2012 nella GSA 17, sono stati puliti e 102 sono stati sottoposti ad inclusione, sezionamento e levigatura per l’ottenimento di sezioni frontali e sagittali. L’intero campione è stato analizzato allo stereoscopio e al microscopio ottico con telecamera e collegato ad un PC fornito di programma di analisi di immagine.

Dall’analisi di frequenza su classi di taglia e di età, dominano naselli < 200 mm di LT e <1 anno di età. La taglia media raggiunta dal M. merluccius alla fine del primo anno è di circa 199mm di LT. Le analisi allometriche tra le LT degli individui e Feret (diametro maggiore), MiniFeret (diametro minore), Area, Perimetro, hanno mostrato una proporzionalità diretta tra le lunghezze. Delle 88 sezioni di otoliti analizzati, il numero di incrementi letti è stato tra i 86 e i 206 anelli, con LT pari a 55 e 175 mm. L’età stimata varia da circa 2-3 a poco meno di 9 mesi e il tasso di crescita dai 20.99 ai 27.15 mm di LT al mese. Infine dalla distribuzione delle date di schiusa, determinate dal retrocalcolo (back-calculation), è risultato che la schiusa è avvenuta tra Novembre-Marzo.

In conclusione, è necessario applicare una notevole protezione degli adulti, perché il successo della specie sembra essere legata alla protezione delle zone profonde in cui i grandi riproduttori risiedono.