Grazie ad una delle borse di studio per tesi all’estero della facoltà di Scienze MM.FF.NN. dell’Università di Bologna ho avuto la possibilità di svolgere una parte della tesi in Israele presso i laboratori della Bar-Ilan University di Tel Aviv e presso l’Interuniversity Institute for Marine Sciences ad Eilat. Se avete “l’aggancio” per andare all’estero ma non sono disponibili fondi per il progetto e voi non avete o non volete spendere i vostri risparmi guardatevi intorno e chiedete, le opportunità ci sono! L’impatto con un Paese con una cultura e uno stile di vita totalmente differente dal nostro non è stato semplice ma, dopo pochi giorni tutto è diventato divertente e culturalmente stimolante. Vivendo con studenti israeliani ho avuto la possibilità di scoprire e capire le loro usanze, alcune di queste davvero particolari: la domenica si lavorava regolarmente ma il venerdì no, il sabato si bloccava l’intera città (i mezzi di trasporto non giravano e in alcune zone veniva addirittura tolta l’elettricità), in casa dovevo utilizzare spugne differenti per lavare i piatti a seconda avessi cucinato carne o altro. Quello che però ho avuto in cambio è impagabile, un’esperienza che consiglio a tutti gli studenti. Svolgendo una parte della tesi all’estero sono riuscito a crearmi molti contatti, instaurando rapporti personali sia con studenti e coinquilini sia con professori e ricercatori. Frequentare e lavorare in Università e laboratori al di fuori dell’Italia mi è stato utile per capire quanto siano importanti, nel mondo della ricerca, le collaborazioni internazionali. L’inglese per me, come per molti studenti italiani, è sempre stato un problema. Non bisogna farsi scoraggiare e non bisogna aver paura di mettersi in gioco, è un problema e come tale va affrontato e risolto il prima possibile. Scrivere la tesi in inglese è molto faticoso ma è anche un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, sia per la “visibilità” della tesi stessa che può essere letta e capita da chiunque, sia per imparare a scrivere in inglese visto che si può contare sulle correzioni di relatore e correlatore/i. L’esperienza che ho vissuto in Israele mi ha dato la voglia e la fiducia necessaria per partire nuovamente. Il Dipartimento di Statistica dell’Università di Auckland credo sia uno dei migliori al mondo, sfortunatamente non ho “agganci” con professori e/o ricercatori che lavorano al suo interno sugli argomenti di mio interesse. Ho deciso quindi di venire in Nuova Zelanda a cercare di crearmi da solo i contatti, attualmente ho un visto di un anno che mi permette di lavorare regolarmente (per mantenermi). Il mio obiettivo è di perfezionare l’inglese e passare il TOEFL o l’ILETS con un ottimo punteggio per poter quindi avere la possibilità di fare domanda per un PhD sia qui sia altrove, possibilmente fuori dall’Europa, per mia scelta. Un’esperienza all’estero (tesi, erasmus, overseases…) credo sia fondamentale per chi ha ambizioni in ambito accademico; per chi non desidera intraprendere la carriera universitaria rimane comunque un’esperienza che permette di mettersi alla prova, crescere e vedere come si studia, si lavora e si vive al di fuori dal nostro Paese.