Gli otoliti dei Triglidae (Teleostei, Scorpaeniformes): un approccio innovativo allo studio comparativo della forma e della struttura cristallina
Nome Cognome
Lucia Marziliano
Contatto
scienze.biologiamarina-info@unibo.it
Relatore/Correlatore
Prof.ssa Maria Vallisneri
Dott. Marco Stagioni
Ente e Laboratorio di Ricerca
Dip. BES-Università di Bologna, Sede Zoologia
Abstract
La tesi ha affrontato lo studio degli otoliti della famiglia Triglidi dell’Adriatico, che annovera 7 delle 8 specie presenti nei mari italiani: Aspitrigla cuculus, Chelidonichthys lucerna, Eutrigla gurnardus, Trigloporus lastoviza, Lepidotrigla cavillone, L. dieuzeidei, , Trigla lyra, di cui le prime 4 sono specie bersaglio. A tale scopo è stato utilizzata sia la morfometria geometrica e shape analysis sia l’analisi ultrastrutturale al microscopio elettronico a scansione (SEM) degli otoliti, in particolare del solco acustico. Gli otoliti, recettori di senso per la percezione dei suoni nell’orecchio interno dei teleostei, sono complessi policristallini composti da cristalli di carbonato di calcio e da una matrice organica. Lo studio della morfologia geometrica è stato testato tramite analisi univariata (ANOVA). Gli otoliti più diversificati, definiti da tre indici di forma (“AspectRatio”, “Roundness”, “Ellipticity”), appartengono a L. cavillone e C. lucerna filogeneticamente agli estremi. L’analisi multivariata (MANOVA) definisce il confronto intraspecifico mostrando differenze significative tra maschi e femmine di L dieuzeidei e tra giovanili – adulti di C. lucerna e A. cuculus. La shape analysis ha permesso di discriminare le forme degli otoliti, svincolate dalla taglia, che risultano specie-specifiche, correlate principalmente a fattori genetici. La microscopia elettronica a scansione (SEM) mostra variazioni intra e inter-specifiche dell’organizzazione cristallina del solco acustico. Le unità cristalline si diversificano in dimensione e struttura in relazione principalmente alle variazione dei fattori fisiologici (taglia, metabolismo) e ambientali (profondità) che si verificano al raggiungimento della “taglia critica”. Analogalmente alle taglie giovanili, individui di taglia massima nell’area di studio considerata, presentano una morfologia strutturale più uniforme con abbondanza di matrice amorfa, probabilmente in relazione al raggiungimento di condizioni metaboliche e ambientali più stabili.
La coesistenza di diversi tipi di approccio nell’analisi degli otoliti dei triglidi appare quanto mai utile per l’esatta collocazione filogenetica delle specie e per studi di eco-morfologia comparativa finalizzati alla valutazione dello stato ecologico della pesca ed alla gestione sostenibile delle risorse.