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Alumni Stories

Valentina Vallisi, Business Strategy Specialist presso Bonfiglioli riduttori

Valentina Vallisi nasce a Bologna e per il suo percorso accademico sceglie proprio il prestigioso ateneo della sua città, il più antico del mondo occidentale. Dopo la laurea triennale in Management e Marketing, Valentina prosegue la sua formazione al CLAMDA, la laurea magistrale in Direzione Aziendale dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna.

Penso che il più grande punto di forza del CLAMDA siano i numerosi lavori di gruppo, perché permettono agli studenti di sperimentare dinamiche molto simili a quelle che si vivono in azienda, dove le capacità di lavorare in team e di prendere in gestione progetti iniziati da altri sono requisiti fondamentali,” ci racconta Valentina. 

Infatti, l’intensa esperienza di studio e confronto l’ha portata, subito dopo la laurea nel 2016, a cominciare la costruzione della sua carriera presso due delle più importanti aziende del territorio: Gruppo Coesia e Bonfiglioli Riduttori.

Valentina, cosa ti ha portata allo studio del management e, nello specifico, a scegliere la laurea magistrale in Direzione Aziendale dell’Università di Bologna?

 

Durante gli anni del liceo ho iniziato a sviluppare un forte interesse per alcune tematiche di economia, sia a livello macroeconomico che di strategia d'impresa e marketing, nonostante nel mio programma di studi non vi fosse nessuna materia attinente. Questo mi ha poi spinta a desiderare di approfondire questi temi nel corso degli studi universitari. 

Dopo la triennale in Management & Marketing, il passaggio al CLAMDA è stato del tutto naturale. Avevo solide basi teoriche sulle quali continuare a costruire, e non sono rimasta delusa. Inoltre, il programma ha portato nel mio quotidiano da studentessa un’attività che ha sicuramente fatto la differenza: il lavoro di gruppo su casi pratici.

Lavorare in team è sfidante per la maggior parte degli studenti e lo è stato anche per me. Allo stesso tempo, però, si tratta di un’ottima occasione per sviluppare alcune delle soft skill maggiormente ricercate nell’odierno mondo del lavoro. I teamwork mi hanno senza dubbio permesso di migliorare le mie capacità organizzative e di comunicazione.

Quest’ultima, in particolare, è stata per me un punto cruciale, che ho potuto perfezionare sia negli scambi quotidiani sul progetto con gli altri membri del team, che alla presentazione finale in aula. Mi è capitato diverse volte di presentare i risultati di un lavoro di gruppo durante il corso e ritengo sia stata una palestra fondamentale per imparare ad essere chiara, concisa e capace di catturare l'attenzione di chi mi ascolta. 

Aver iniziato a sviluppare queste capacità già nel corso degli studi si è rivelato poi fondamentale in questi primi anni della mia carriera.

Il CLAMDA, oltre al suo valore accademico, è particolarmente apprezzato dagli studenti anche per il senso di comunità e appartenenza che si sviluppa fuori e dentro l’aula. Qual è per te un ricordo particolarmente piacevole legato al programma e al rapporto con i tuoi compagni di corso?

Ripensando all’intera esperienza, direi che i ricordi più piacevoli sono sicuramente legati ai progetti di gruppo, soprattutto quelli svolti con alcuni compagni che si sono poi trasformati in amici per la vita. Lavorare insieme è stata un'occasione per creare dei rapporti che, a quattro anni dalla laurea, sono ancora un solido punto di riferimento. 

Fare un lavoro di gruppo richiede una certa dose di serietà, ma permette anche di divertirsi. Un progetto che mi è rimasto impresso riguardava l'esame di Sviluppo e Marketing di prodotto che chiedeva di progettare su carta un piccolo elettrodomestico da cucina, sulla base di interviste a possibili clienti e ad una serie di analisi quantitative abbastanza complesse. 

Il progetto richiedeva sia una buona dose di creatività che un forte impegno nelle analisi, e il risultato finale che abbiamo raggiunto è stato eccellente. La soddisfazione più grande è stata vedere come il contributo di ognuno - basato sulle proprie capacità più spiccate, analitiche o creative - abbia generato, nel complesso, un risultato nettamente superiore a quello che un singolo avrebbe mai potuto ottenere da solo.

Prima di cominciare il CLAMDA avevi già un'idea del percorso professionale che volevi intraprendere o questa si è formata durante il programma? Di cosa ti occupi oggi e quali sono i tuoi progetti per il futuro?

Non ho mai avuto un obiettivo preciso riguardo al primo ruolo da ricoprire nel mondo del lavoro, ma grazie ad alcuni esami e progetti ho capito che la mia preferenza si orientava verso un contesto aziendale piuttosto che verso una società di consulenza. Inoltre, durante il programma ho scoperto che  gli ambiti di maggior interesse per me erano quelli relativi a strategia, marketing, sviluppo di prodotto, analisi di performance e creazione di modelli quantitativi.

Subito dopo la laurea ho fatto uno stage di sei mesi come Business Analyst per il gruppo Coesia, al termine del quale sono entrata stabilmente nel team che si occupa principalmente di M&A, ovvero di acquisizioni di aziende. Dopo aver ricoperto questo ruolo per tre anni, ho cambiato azienda e da un anno e mezzo sono Business Development Specialist per il gruppo Bonfiglioli Riduttori. Qui mi occupo di Business Strategy, ovvero di declinare la strategia della business unit nelle filiali nel mondo.

La formazione acquisita al CLAMDA si è rivelata cruciale in questi primi anni di carriera, sia in termini di contenuti teorici che di soft skill sviluppate durante il corso. Il programma offre una preparazione multidisciplinare che dà molta versatilità, sia nella ricerca del primo impiego che nei cambi di ruolo successivi.

Nel mio caso, il primo lavoro come Business Analyst richiedeva una buona preparazione in ambito finanziario, che avevo maturato grazie ad alcuni moduli del corso. Il ruolo che ricopro attualmente, invece, richiede competenze differenti, molto più vicine a quelle sviluppate nei corsi del CLAMDA che trattano tematiche relative alla strategia di business, al marketing e all'analisi dei dati. Uno dei grandi vantaggi del CLAMDA è proprio la completezza dei suoi contenuti che mi ha permesso di non precludermi alcuna strada. 

Nel futuro desidero proseguire il percorso che ho intrapreso, con l'aspirazione di allargare sempre di più le mie competenze, anche in funzioni diverse da quella in cui ho lavorato finora.

Per concludere la nostra piacevole chiacchierata, c’è un consiglio o suggerimento che vorresti dare a un futuro studente del CLAMDA?

Il consiglio più prezioso che posso dare è quello di cogliere tutte le opportunità che il corso offre e di godersi questo splendido percorso, senza puntare solo a superare gli esami. 

È chiaro che l'obiettivo è laurearsi con voti alti e nel minor tempo possibile, ma senza sacrificare le numerose occasioni di crescita, anche personale, che il programma mette a disposizione.

Vivete appieno e intensamente questo percorso, perché ciò che interiorizzerete in questi due anni, al di là delle competenze tecniche per svolgere la vostra futura professione, vi renderà persone più complete e vi darà sicuramente una marcia in più nel mondo del lavoro.