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6062 - Acquacoltura e igiene delle produzioni ittiche
La figura professionale è in grado di svolgere attività operative e gestionali nei diversi settori dell’acquacoltura e maricoltura. Il tecnico della gestione produttiva e sanitaria di impianti di acquacoltura ha competenze per: - gestire gli aspetti ambientali, tecnici, igienico-sanitari ed economici delle imprese di acquacoltura e maricoltura anche per mezzo di sistemi innovativi produttivi nel rispetto del benessere animale; - condurre e gestire avannotterie e allevamenti ittici d’acqua dolce, salmastra e valliva, intensivi, estensivi e biologici; - gestire gli animali acquatici mantenuti in ambienti confinati a scopo ricreativo; - individuare la presenza di malattie, patologie e tecnopatie negli animali acquatici allevati e mantenuti in ambiente confinato; - applicare misure di biosicurezza per la prevenzione ed il controllo delle malattie trasmissibili degli animali acquatici, anche in riferimento alla normativa vigente; - affrontare le principali problematiche relative alla gestione aziendale, anche di tipo economico, con competenze di problem solving. Per ottenere maggiore autonomia e qualificazione in tale ruolo professionale è possibile acquisire ulteriori competenze attraverso percorsi formativi post-lauream.
Le conoscenze teorico e pratiche acquisite da questo profilo professionale, riferite agli ambiti delle tecnologie produttive ed igienico sanitarie, sono rivolte alla formazione delle seguenti competenze: 1) capacità di gestire le diverse tipologie di allevamento degli animali acquatici, anche in chiave innovativa 2) capacità di affrontare in modo critico l’alimentazione ed il razionamento degli animali acquatici in produzione zootecnica 3) capacità di applicare le tecniche più appropriate di riproduzione, incubazione delle uova, svezzamento larvale 4) identificare e comprendere la presenza di malattie, patologie e tecnopatie negli animali acquatici allevati 5) capacità di applicare misure di biosicurezza per la prevenzione e il controllo delle malattie trasmissibili degli animali acquatici, anche in riferimento alla normativa vigente 6) affrontare le principali problematiche relative alla gestione aziendale, anche di tipo economico, con competenze di problem solving. Oltre alle necessarie competenze specifiche, la figura professionale deve possedere le seguenti competenze trasversali: - senso critico, capacità di utilizzare il ragionamento deduttivo nell’applicare regole generali a problemi particolari; - capacità di risoluzione di problemi: sa raccogliere le informazioni utili a valutare le possibili opzioni, identificare cause ed effetti; - capacità di analisi e senso critico; - competenze trasversali di tipo organizzativo-gestionale e di programmazione, in accordo con il livello di autonomia e responsabilità assegnato in relazione ai principali interlocutori (colleghi, altre figure professionali e clienti pubblici e/o privati) - accuratezza e precisione, organizzazione e gestione del tempo ed autocontrollo.
Dipendente o consulente in: - aziende agro-zootecniche del settore ittico (es. avannotterie, allevamenti estensivi, intensivi e biologici, serre ittiologiche, parchi espositivi, ecc.) - associazioni ed enti pubblici territoriali (regioni, province, comuni, comunità montane e isolane) per piani di ripopolamento ittico o stesura di carte ittiche; - organizzazioni pubbliche o private, come laboratorista per il controllo di mangimi e delle materie prime destinate all’alimentazione degli animali acquatici; - attività presso laboratori diagnostici e di ricerca di enti pubblici e privati operanti nell’ambito della sanità degli organismi acquatici; - aziende produttrici di attrezzature ed impiantistica per il settore dell’allevamento ittico; - parchi acquatici espositivi e serre ittiologiche di animali acquatici allevati e commercializzati a scopo ornamentale; - libero professionista: dopo aver sostenuto l'esame di abilitazione nazionale è possibile iscriversi al Collegio Nazionale degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati.
La figura professionale opera come tecnico nelle aziende di produzione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici. Il tecnico di qualità e igiene dei prodotti ittici ha competenze per: - valutare l’influenza delle tecniche di allevamento ed in particolare di nutrizione e alimentazione sulla qualità delle produzioni ittiche; - valutare la qualità organolettica, anche mediante analisi sensoriale, dei prodotti ittici; - effettuare analisi di laboratorio finalizzate alla valutazione delle caratteristiche organolettiche e microbiologiche dei prodotti ittici; - applicare sistemi di gestione della sicurezza alimentare quali buone pratiche igieniche, buone pratiche di lavorazione e piani di autocontrollo presso stabilimenti di produzione e mercati ittici, in osservanza delle normative vigenti; - operare come buyer in aziende che commercializzano prodotti ittici, sia selvatici che allevati; - operare in aziende di acquacoltura e/o conservazione e trasformazione di prodotti ittici che applicano sistemi innovativi e che gestiscono i processi nell’ambito di un Sistema Qualità; - affrontare le principali problematiche relative alla gestione aziendale, anche di tipo economico, con competenze di problem solving. Per ottenere maggiore autonomia e qualificazione in tale ruolo professionale è possibile acquisire ulteriori competenze attraverso percorsi formativi post-lauream.
Le conoscenze teorico e pratiche acquisite da questo profilo professionale, riferite alla qualità e all’igiene dei prodotti ittici, sono rivolte alla formazione delle seguenti competenze: 1) capacità di valutare l’adeguatezza della conduzione di allevamento per ottenere prodotti ittici di qualità 2) capacità di valutare la qualità organolettica, anche mediante analisi sensoriale, dei prodotti ittici 3) capacità di condurre analisi di laboratorio finalizzate alla valutazione della qualità e sicurezza alimentare 4) identificare ed applicare piani di autocontrollo presso stabilimenti di produzione e mercati ittici 5) identificare e applicare misure di prevenzione e controllo per la sicurezza dei prodotti ittici, anche in osservanza delle normative vigenti 6) calcolare i costi di produzione, redigere un budget ei pianificare le operazioni di marketing Oltre alle necessarie competenze specifiche, la figura professionale deve possedere le seguenti competenze trasversali: - senso critico, capacità di utilizzare il ragionamento deduttivo nell’applicare regole generali a problemi particolari; - capacità di risoluzione di problemi: sa raccogliere le informazioni utili a valutare le possibili opzioni, identificare cause ed effetti; - capacità di analisi e senso critico; - competenze trasversali di tipo organizzativo-gestionale e di programmazione, in accordo con il livello di autonomia e responsabilità assegnato in relazione ai principali interlocutori (colleghi, altre figure professionali e clienti pubblici e/o privati) - accuratezza e precisione, organizzazione e gestione del tempo ed autocontrollo.
Dipendente o consulente in: - aziende del settore agro-alimentare del settore ittico che si occupano di produzione, conservazione, trasformazione e commercializzazione dei prodotti ittici; - aziende di produzione e stabilimenti di depurazione dei molluschi bivalvi; - aziende fornitrici di servizi analitici, auditing e consulenze nei diversi settori della produzione, lavorazione e commercializzazione dei prodotti ittici; - enti pubblici o privati operanti nel settore della sicurezza alimentare, con riferimento ai prodotti ittici; - libero professionista: dopo aver sostenuto l'esame di abilitazione nazionale è possibile iscriversi al Collegio Nazionale degli Agrotecnici e Agrotecnici Laureati.