Con le autrici dialogano
Nicola Dusi e Federico Montanari
(Università di Modena e Reggio Emilia)
Donata Meneghelli
Senza fine.
Sequel, prequel, altre continuazioni: il testo espanso
(Morellini, 2018)
Per raccontare una singola storia – ha scritto Calvino – qualunque narratore “allontana da sé la molteplicità delle storie possibili”. Oggi, però, le cose vanno diversamente, e ogni storia sembra esistere proprio in virtù degli innumerevoli sviluppi, variazioni, moltiplicazioni, supplementi che le gravitano intorno o che è capace di generare. Sullo sfondo di quella che viene spesso definita cultura del riciclo e di un’esperienza del testo dilatato, espanso, centrale nella nostra contemporaneità, questo libro si concentra su un particolare tipo di operazione testuale – la continuazione – cercando di distinguerla rispetto ad altre pratiche (riscrittura, adattamento, remake…), ma anche cogliendone i punti di oscillazione, gli slittamenti e le ambiguità. La continuazione è analizzata nella sua forma classica, il sequel, nella sua forma per certi versi paradossale, poiché marcia all’indietro invece che avanti, il prequel, e in una terza forma che necessita ancora di essere messa a fuoco e concettualizzata, e che qui va sotto il nome di paraquel o continuazione parallela. Che prendano una direzione o un’altra, che procedano in lungo o in largo, si tratta comunque di strategie che consentono di negoziare con la fine, di dilazionare o revocare l’ultima sequenza, l’ultima parola, l’ultimo fotogramma.
Giuliana Benvenuti
Il brand Gomorra.
Dal romanzo alla serie TV
(Il Mulino, 2018)
Al suo primo apparire Gomorra era l’opera prima di un giornalista e blogger poco conosciuto. La sua novità e la sua forza si sono imposte rapidamente sul pubblico, facendo del libro un caso letterario e dell’autore, Roberto Saviano, una icona della lotta antimafia. Adattato per il teatro e poi per il cinema, divenuto infine una serie TV di grande successo internazionale, Gomorra è un esempio di «narrazione transmediale» di notevole impatto. Il saggio ne illustra le caratteristiche di fenomeno globale all’interno delle nuove tendenze dell’industria culturale e dell’intrattenimento, chiedendosi come la letteratura, nell’epoca dei nuovi media, possa ancora contribuire a una riflessione critica sulla contemporaneità.
Emanuela Piga Bruni
Romanzo e serie TV.
Critica sintomatica dei finali
(Pacini, 2018)
Questo volume affronta la relazione tra metamorfosi del romanzo e testualità audiovisiva a partire dall'analisi di alcune tra le opere più rappresentative di quella che in ambito statunitense è stata definita Complex TV. Attraverso una critica dei finali di puntata e di serie, interpretati come indizi o sintomi di determinate caratteristiche stilistiche, Emanuela Piga Bruni individua la ripresa di temi di lunga durata e di tecniche narrative del romanzo classico in tre serie televisive di successo: "Lost" di J. J.) Abrams, D. Lindelof, J. Lieber, C. Cuse (2004-2010), "Mad Men" di Matthew Weiner (2007-2015), "Breaking Bad" di Vince Gilligan (AMC, 2008-2013). L'autrice si interroga sulle ragioni all'origine della fortuna di queste opere: tra "entrelacement" e "cliffhanger"; intrecci vorticosi e interruzioni, contaminazioni dal cinema e delle arti visive, le serie TV contemporanee generano nuove suggestioni nell'immaginario collettivo capaci di coinvolgere un pubblico globale e transgenerazionale.