Vai alla Homepage del Portale di Ateneo Laurea Magistrale in Arti visive

Curatore per un giorno

Articolo redatto da Giorgia Pinzauti per la rubrica collegArti in occasione dell'iniziativa "Curatore per un giorno", progetto promosso dal Dipartimento delle Arti in collaborazione con il MAMbo, Museo di Arte Moderna di Bologna.

28 gennaio 2019

Curatore per un giorno

Giorgia Pinzauti

Nell’ambito del progetto ‘Curatore per un giorno’, promosso dal Dipartimento delle Arti in collaborazione con il MAMbo, Museo di Arte Moderna di Bologna, si è tenuta dal 28 gennaio al 3 febbraio la mostra ‘Disegni Accomodati’, ospitante le opere di Giuseppe de Mattia e curata da Enrico Camprini, Domiziana Pelati e Chiara Spaggiari.

L’idea di mettere in relazione la realtà universitaria con quella museale è nata dalla volontà di tre docenti del Dipartimento delle Arti, Lucia Corrain, Silvia Grandi e Silvia Evangelisti, in dialogo con il direttore artistico del Museo MAMbo, Lorenzo Balbi.

Hanno partecipato al progetto gli studenti della Laurea Magistrale in Arti Visive, in particolar modo i frequentanti del corso in Avanguardie Storiche e Neoavanguardie.

Il laboratorio aveva come obiettivo di sperimentare l'attività del curatore, in tutti i compiti che tale mestiere implica, a partire dalla selezione dell’artista e dalla relazione con lui, fino al pensare insieme un percorso espositivo coerente e alla stesura di un testo esplicativo della sua poetica.

L’esperienza laboratoriale si è articolata in due fasi: la prima costituita dalla visita alla mostra ‘That’s IT! Sull'ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine', ospitata nelle sale del MAMbo dal Giugno 2018 al Novembre 2019, alla cui visione ha fatto seguito la selezione di un artista - o di una coppia di artisti - presenti in mostra nel cui lavoro gli studenti abbiano avuto modo di riscontrare linee di ricerca assimilabili, confronti tematici o altri tipi di dialogo tra le opere. 

Una seconda fase ha previsto la divisione degli studenti in gruppi e l’elaborazione di un progetto espositivo che potesse relazionarsi con gli spazi del DamsLab, mettendo in risalto il lavoro e la poetica dell’artista o degli artisti scelti.

La totalità dei progetti è stata valutata dal comitato composto dai promotori dell’iniziativa, che hanno decretato come vincitore il progetto dal titolo ‘Disegni Accomodati’, lavoro di curatela che ha preso in esame alcune opere dell’artista barese Giuseppe de Mattia, ormai residente a Bologna da diversi anni.

Il lavoro di de Mattia è “capace di dare forma alla contingenza insita nel processo creativo, rielaborando una tradizionale poetica dell’oggetto”, come si legge nel testo introduttivo, e proprio sull’oggetto, sul suo recupero e sul processo di intervento accidentale si è concentrato il percorso espositivo.

Atto di apertura della mostra è stata la performance Giacca Militare Svizzera, dispositivo azionato grazie all’intervento di un performer che, seguendo un apposito “regolamento per far funzionare la giacca”, ha dato vita ad una serie di disegni nati dalla combinazione delle indicazioni d’uso dello strumento e dal dato aleatorio, imprevedibile, dell’atto dell’esecuzione stessa di queste indicazioni.

Nel regolamento si trova la successione dei passaggi da eseguire per poter realizzare i disegni, che in breve consistono nell’indossare la giacca, eseguire sette giri attorno al gruppo di fogli disposti al suolo (attaccati l’uno accanto all’altro), cambiare il carboncino in caso di rottura durante l’operazione e infine riporre la giacca su una sedia e staccare i fogli da terra, “scomporli autonomamente”, ruotarli ed appenderli all’asta di supporto.

Concluso il momento dell’azione si ottengono perciò ulteriori opere, la Giacca stessa e i disegni appesi come panni a stendere, che fungono allo stesso tempo da memoria del momento performativo e da sua testimonianza.

La mostra ha dato spazio all'esposizione di una serie di lavori legati ad un’altra ricerca di De Mattia, Disegni Accomodati, una selezione di tele appoggiate a supporti lignei, in attesa di essere viste da un occhio esterno, come i dipinti freschi di tinta che aspettano nell’atelier dell’artista di essere ‘scoperti’.

I disegni, che si potrebbero anche definire come segni, raffigurati sulle tele, nascono dall’idea di voler combinare la progettualità con la casualità. Si tratta di tracce pittoriche generate dalla frammentazione di un piatto, eseguita dallo stesso artista e di cui è stata disposta una testimonianza in formato video.

Le decorazioni integre dei piatti, una volta scomposte, generano nuovi disegni che quasi assumono lo statuto di simboli iconici una volta isolati sulle tele.

Il puro tratto nero si staglia infatti sulla tela lasciata bianca, nuda, suggerendo un’idea di sintesi e di purezza espressiva.

Insieme alla parte progettuale del lavoro il gruppo vincitore ha affrontato i passaggi tecnici necessari per costruire fattivamente una mostra: ciò ha implicato mansioni come il trasporto delle opere, l'allestimento nello spazio del DamsLab, la realizzazione e diffusione del comunicato stampa, le attività di promozione della mostra, quali interviste radio e contatti con i media.

Trasformarsi, passo passo, in curatori e saggiare per una giornata l’impegno necessario per affrontare questo lavoro è stata una esperienza di grande interesse, in quanto complementare al percorso didattico proposto dal Corso di Studi.

Immagine: Giuseppe de Mattia, Disegni Accomodati, Bologna, DAMSLab, Laboratorio delle Arti, 28 gennaio - 3 febbraio 2019, locandina della mostra