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Il Dipartimento si confronta con il mondo del lavoro e della cultura

Articolo redatto da Alessandra Lombardo per collegArti in occasione dell'incontro tra il CdLM in Arti Visive e i rappresentanti di diverse istituzioni pubbliche e private.

17 aprile 2018


Il Dipartimento si confronta con il mondo del lavoro e della cultura

Alessandra Lombardo

Nel pomeriggio del 17 aprile la grande e luminosa sala riunioni al piano superiore del Complesso Monumentale di Santa Cristina ha ospitato un tavolo di concertazione tra alcuni rappresentati del Corso di Laurea Magistrale in Arti Visive da un lato ed esponenti di diversi enti ed istituzioni pubbliche e private dall’altro. L’obiettivo dell’incontro è stato quello di un confronto diretto con alcuni dei principali interlocutori della cultura e delle professioni di riferimento per il percorso formativo proposto dal Corso di Laurea, al fine di individuare elementi atti a renderlo più performante rispetto alle esigenze del mondo del lavoro.

Per il Corso di Studi in Arti Visive erano presenti la coordinatrice del Corso Sandra Costa, Anna Rosellini vicedirettore del Dipartimento delle Arti, Claudio Marra e Daniele Benati in qualità di coordinatori delle due sezioni del CdS, CoMe e MeMo, Irene Graziani, componente della Commissione AQ e la sottoscritta come rappresentante degli studenti.

Tra gli ospiti Jadranka Bentini, presidente di Italia Nostra, Giuliano Berti Arnoaldi Veli, console onorario di Francia a Bologna, Daniela Bertocci del Polo museale Emilia-Romagna, Simonetta Nicolini per ISART, Emanuela Fiori direttrice del Museo Nazionale di Ravenna, Claudio Leonbroni direttore dell'Istituto dei Beni Culturali, Angelo Mazza curatore delle collezioni d’arte della Fondazione Carisbo, Massimo Medica, responsabile dei Musei Civici di Arte antica della città, Angela Memola responsabile dello Spazio Arte di CUBO, Maria Luigia Pagliani, segretario generale dell'Istituto Nazionale di Studi Verdiani a Parma, Patrizia Raimondi presidente dell’Associazione delle Gallerie di Arte Moderna e Contemporanea di Bologna, Susanna D’Apuzzo vicedirettore dell'associazione Italo-britannica, e Jacopo Suggi, presidente junior dell'associazione Amici dei Musei, oltre che studente del Corso di Laurea.

L’incontro, animato dal comune interesse degli interlocutori presenti ha, forse per questa ragione, consentito lo svolgimento di scambi vivaci e regolati dal desiderio di una collaborazione reciproca, tesa a ricostruire il dettagliato orizzonte dell’offerta professionale nazionale.

Sandra Costa ha dato avvio al pomeriggio esponendo alcuni dati relativi al percorso di studi che, insieme alle diverse esigenze espresse, hanno costituito il perimetro all'interno del quale il dibattito si è svolto. Ha poi passato la parola ad Anna Rosellini per una presentazione degli obiettivi di internazionalizzazione e interdisciplinarietà previsti dal Dipartimento e, infine, a tutti i presenti nell'ordine sopra indicato. La consultazione delle parti sociali, prevista dal D.M. del 2004, è punto di partenza fondamentale per una riflessione sugli sbocchi professionali, utile in particolare per aggiornare l’offerta formativa alle esigenze più attuali.

I temi certamente più sentiti hanno riguardato i percorsi di internazionalizzazione e interdisciplinarità. Il primo affrontato, all'interno del dibattito, nell’intervento del console onorario di Francia Giuliano Berti Arnoaldi Veli, il quale ha sostenuto la rilevanza dello studio approfondito della lingua francese nell'ambito delle Arti visive, e da quello della rappresentante dell'associazione Italo-britannica che, a sua volta, ha sostenuto l'importanza di approfondire la conoscenza della lingua inglese.

Da parte di tutti i partecipanti è stata constatata la primaria necessità dell’interdisciplinarietà all’interno della dimensione professionale che caratterizza ormai l’ambito storico-artistico, con particolare riguardo per le competenze economiche, gestionali-amministrative e giuridiche, complemento sempre più necessario ad una solida formazione storica e tecnica collegata ai beni culturali. A tal proposito Angelo Mazza ha concluso il suo intervento insistendo sul fatto che la figura dello storico dell’arte rischia di essere “figura in estinzione”, avendo cambiato tanto i propri connotati.

Jadranka Bentini ha sottolineato l’urgenza di approfondire tutte le competenze in grado di attivare il dialogo con la cittadinanza, auspicando che nel contesto urbano possa crescere la consapevolezza etica dei cittadini nei confronti del patrimonio culturale.

A conclusione del pomeriggio si sono avuti gli interventi di Daniele Benati, Claudio Marra e Irene Graziani concordi nel valutare l’utilità dell’evento – il primo organizzato nell’ambito del CdS – per mettere meglio a fuoco i punti di forza, le esigenze e le criticità legati ad una professione in fase di ridefinizione anche in ambito internazionale.