Andrea Centazzo, musicista e compositore, ma anche artista e soprattutto videoartista; personaggio dalle molte anime espressive, tra jazz, avanguardia, new age, sperimentazione percussiva e multimedialità; friulano ma a lungo sospeso tra la via Emilia, le coste californiane e il resto del mondo.
La presenza dell'archivio artistico e di parte della personale collezione di libri nella Biblioteca di Musica e Spettacolo, conferisce al Dipartimento delle Arti pieno titolo per guidare le celebrazioni dei settant'anni dell'artista assieme al Bologna Jazz Festival e al Centro di ricerca musicale AngelicA. Un concerto, una conferenza ed una mostra sono gli eventi che aiuteranno a ripercorrere e a gettare nuova luce su una carriera lunghissima e proteiforme, che dai primi anni '70 giunge combattivamente alle soglie della terza decade del nuovo millennio.
Il tema della carriera e la riflessione sulla memoria artistica saranno al centro della tavola rotonda di mercoledì 21 novembre dove Paolo Cecchi, Leo Izzo, Gianmario Merizzi, Paolo Noto, Gianpaolo Salbego e Luigi Tronci (UFIP) concerteranno un dialogo a più voci con l'artista.
La conversazione, condotta da Leo Izzo, troverà spunti nella presentazione dell'Archivio e Fondo Centazzo (Merizzi) giunto al termine del lavoro di catalogazione e già accessibile agli studiosi, nel racconto della collaborazione tra Centazzo e la UFIP di Pistoia per la costruzione di uno strumentario percussivo di grande fascino timbrico (Salbego-Tronci), in un breve saggio sull'esordio della produzione audiovisiva proposto da Paolo Noto.
Verranno inoltre presentati il concerto Cycles of life (Teatro San Leonardo, 22 novembre, ore 20:30, nell'ambito del Bologna Jazz Festival) che offrirà in prima assoluta un'antologia del lavoro di Centazzo sulla multimedialità, e la mostra di documenti, opere e strumenti musicali che sarà aperta all'interno della Biblioteca del Dipartimento delle Arti (via Barberia 4) dal 21 al 23 novembre.